Il museo MASI di Lugano ospita fino al 9 gennaio 2022 la prima grande monografica di Nicolas Party in un’istituzione europea.
Il MASI di Lugano apre la stagione con un progetto ambizioso, accogliendo all’interno della sua struttura la prima monografica dell’artista Nicolas Party (Losanna, 1980), curata da Tobia Bezzola e Francesca Bernasconi.
Party è un artista che dietro ai suoi dipinti a pastello di una cromaticità accesa e vibrante, nasconde una grande complessità e soprattutto un’attenzione e un’elevata conoscenza della storia dell’arte. Da un punto di vista formale le sue opere sembrano chiare e semplici ma, in realtà, ognuna di esse è carica di riferimenti più o meno evidenti. Il catalogo mentale iconografico dell’artista si riversa così nelle sue opere che, facendo leva sul colore, offrono al visitatore un’esperienza di visita unica durante la quale ognuno è libero di creare la propria narrazione e di attivare la propria fantasia.
Ancora prima dei suoi dipinti Party è famoso per i suoi interventi site-specific che riguardano la trasformazione totale degli spazi espositivi, costituendo un vero e proprio trade-mark dell’artista. Anche in questo caso, infatti, Party si è messo in gioco creando degli ambienti immersivi dettati da ampie campiture cromatiche, effetti trompe-l’oeil e modifiche architettoniche.
L’artista è intervenuto dando vita a una struttura a pianta centralizzata divisa al suo interno in stanze tematiche, ognuna delle quali è dedicata a un particolare genere. Dal tema della natura morta, si passa al tema del ritratto e a quello del paesaggio, quest’ultimo declinato nelle tipologie di formazioni rocciose, caverne e panorami boschivi. Ogni stanza risulta essere dunque indipendente rispetto alle altre.
Lo spazio è scandito da archi a tutto sesto che rendono l’atmosfera intima e allo stesso tempo intrigante in quanto, lasciando intravedere l’ambiente successivo, invogliano il visitatore a proseguire nel percorso. Ad enfatizzare il tutto ogni stanza presenta le pareti decorate con un colore diverso, scelto appositamente dall’artista con il fine di far emergere le opere esposte e di influenzare e stimolare la percezione dell’osservatore.
Le pareti delle stanze laterali sono ricoperte da una decorazione in finto marmo realizzata da Sarah Margnetti (1983), con cui l’artista collabora da diverso tempo, e da altri elementi decorativi che pretendono di imitare le scatole illusionistiche giottesche, sfidando e alterando ancora una volta le sensazioni del visitatore.
Infine, a contrastare la vivacità dei colori e delle decorazioni del nucleo centrale, il perimetro esterno è dipinto di un viola scuro che avvolge le quattro pareti che ospitano i dipinti murali a pastello realizzati da Party durante il mese di giugno 2021. Questi dipinti, le Rovine, dai quali la mostra prende il titolo, si ispirano a quattro dipinti di Arnold Bocklin, celebre pittore svizzero rilevante nell’ambito simbolista e romantico. I murali di Party realizzati in bianco e nero divengono metafora del momento di statica transitorietà caratteristico non solo dell’Ottocento ma anche del periodo attuale di profondo cambiamento che tutti noi stiamo vivendo: un misterioso istante nel quale il tempo si ferma volgendo un malinconico sguardo al passato e allungando una mano verso il futuro.
Questo mutamento in corso d’opera si riflette proprio nei murali di Party che interrogano l’osservatore sul valore del presente e del futuro. A sottolineare ulteriormente la condizione di mutevolezza e decadenza, al centro di ogni murale vi è un dipinto a pastello colorato della serie Creases, dettagli di corpi umani in un’erotica e rotonda decomposizione, direttamente ispirati dai disegni preparatori del Bronzino per l’affresco del Martirio di San Lorenzo nell’omonima basilica fiorentina. In questo modo Party insiste sulla riflessione dello sfuggente e dell’effimero già cominciata con le Rovine.
L’intera mostra coinvolge il visitatore sollecitandone l’attenzione e la curiosità. Il percorso di visita seppur fluido assorbe i fruitori che non possono che ritornare più volte a indagare i vari ambienti, affascinati dalle molteplici suggestioni e dalla carica attrattiva dei pastelli di Party che, per la loro intensità cromatica, sembrano morbidi come velluto.