Si tratta di sette affreschi di Giandomenico Tiepolo “strappati”, applicati su tela provenienti da Palazzo Valmarana Franco di Vicenza
“In questo periodo stiamo cercando, dopo molti anni in cui non veniva più fatto, di acquisire più opere possibili allo Stato con le risorse disponibili. Si tratta di opere importanti, è giusto che restino di proprietà pubblica”. Così il Ministro della cultura, Dario Franceschini, conferma la felice conclusione di una vicenda che negli ultimi giorni ha scaldato qualche animo. Dopo che sette affreschi di Giandomenico Tiepolo “strappati”, applicati su tela provenienti da Palazzo Valmarana Franco di Vicenza, sembrava che potessero finire in mani provate. Nella fattispecie quelle della famiglia Benetton.
I sette affreschi furono rimossi con la tecnica dello strappo sul finire della Seconda Guerra Mondiale, nel marzo del 1945. Attualmente sono conservati in comodato presso Palazzo Barbaran Da Porto di Vicenza, sede della Soprintendenza, del Centro Internazionale Andrea Palladio e del Palladium Museum. Raffigurano Ercole e Cerbero incatenato; Giove; Figura femminile con la clava; Ercole e l’Idra; Ercole sul rogo; Satiro con vaso di fiori; Satiro con vaso e satiressa con tamburello.
“Dopo un’attenta valutazione da parte della Soprintendenza di Rovigo, Verona e Vicenza”, ha dichiarato il Segretario Generale del Ministero della cultura, Salvatore Nastasi, “l’assenso della Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e il parere positivo espresso oggi dal Comitato Tecnico Scientifico per il patrimonio storico e artistico, il Ministero della cultura eserciterà il diritto di prelazione sulle sette opere di Tiepolo, che andranno ad arricchire il patrimonio culturale pubblico”.