Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy è la nuova mostra che si terrà nelle sedi del Museo Diocesano di Susa e Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, a partire da luglio. Artista e miniatore francese, Antoine de Lonhy, fu a lungo attivo in Piemonte: di questo legame col territorio e della sua influenza sulla pittura locale, la mostra intende offrire importanti approfondimenti.
La mostra Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy inizia il 10 luglio (fino al 10 ottobre 2021) al Museo Diocesano di Susa: cinque sezioni ripercorrono la storia dell’artista vissuto nella seconda metà del ‘400, con particolare attenzione al suo legame con il territorio della Valle di Susa, la cui posizione geografica ha da sempre favorito lo scambio con i territori transalpini.
Dunque, la scelta della sede valsusina è motivata dal legame particolarmente stretto che l’artista di origine borgognona ebbe con la Valle di Susa. L’unico documento savoiardo attualmente noto del pittore lo dice infatti abitante nel 1462 ad Avigliana. Alla Valle di Susa si legano inoltre diverse testimonianze dell’attività del pittore – come un frammentario polittico della Galleria Sabauda di Torino proveniente dalla frazione Battagliotti di Avigliana (presente in mostra a Susa) e gli affreschi dell’abbazia della Novalesa – o della sua bottega e di suoi stretti seguaci, tra cui il polittico oggi presso la Parrocchiale di Novalesa (proveniente dall’abbazia) e un ciclo di affreschi che orna la cappella della Madonna delle Grazie a Foresto (Bussoleno).
Una quarantina le opere esposte al Museo Diocesano di Susa, alcune delle quali mai esposte al pubblico, provenienti da diverse collezioni pubbliche e private. Oltre a far emergere lo stretto legame di de Lonhy con la Valle di Susa e con la Valle d’Aosta – dove nella collegiata di Sant’Orso del capoluogo si conservava un grandioso polittico scolpito, progettato e dipinto da Antoine per il priore Georges de Challant -, la mostra evidenzia l’influenza esercitata da Antoine de Lonhy su altri artisti, fra cui pittori suoi seguaci o collaboratori e, soprattutto, scultori e plasticatori.
Durante il periodo di apertura della mostra verranno organizzati itinerari a tema, aperture straordinarie di monumenti e visite guidate, che permetteranno di evidenziare la profonda influenza esercitata sul territorio da questo artista, attivo in Borgogna, a Tolosa e a Barcellona prima di approdare nel ducato sabaudo. Ciò permette di completare il percorso espositivo con opere inamovibili custodite in monumenti normalmente poco esplorati e di valorizzare e meglio far conoscere il ricco patrimonio artistico che si conserva nel territorio delle due valli.