Gaggia presenta il progetto concepito durante la residenza tenutasi al MUSMA di Matera. Una performance attuata dal danzatore Paolo Rosini
“La ricerca estetica di Gaggia è da sempre uno scavo nelle suture della memoria, nel tentativo di far emergere immagini sepolte, dolenti, ataviche, attraverso un metodo dialettico molto prossimo alla maieutica socratica”. Con queste parole Tommaso Evangelista, curatore, assieme a Simona Spinella, introduce Il tempo se ne va, performance ideata e costruita dall’artista Giovanni Gaggia durante la residenza tenutasi al MUSMA di Matera dal 28 maggio al 4 giugno e attuata dal danzatore Paolo Rosini. Si tratta del risultato di un lavoro collettivo che ha visto la partecipazione dei Volontari Open Culture 2019 e il contributo del designer Fabrizio Bonvicini. Il sound che accompagnerà la performance è stato composto da Pietro De Ruggieri.
“È un’opera nata in un tempo lungo, quello pandemico, in un tempo reciproco che è fluito e rifluito nelle nostre quotidiane vite”, spiega Simona Spinella. “Un tempo di meditazione e distanza, in cui un albero secolare è diventato un oggetto della memoria, recitato a più voci, scandito nei cinque misteri del rosario. Danzato come fosse un passo a due, armonico di una composizione costruita per accompagnare e sostenere”. Su questo “passo a due” si innestano gli altri protagonisti della costruzione della performance: vestito di una sontuosa opera del designer Bonvicini, il corpo del danzatore Rosini segue il ritmo intonato dalle voci della comunità. Appuntamento mercoledì 14 luglio, alle 20:24, nella sala 4 di Palazzo Pomarici al MUSMA. Spettacolo gratuito, su prenotazione, chiamando il +39 3669357768 o scrivendo a info@musma.it.