Salvador Dalí è uno degli artisti più noti del Novecento, ma forse in pochi sanno che ha illustrato una preziosa edizione della Divina Commedia di Dante Alighieri. Andrea Kerbaker, dalla Kasa dei Libri di Milano, nell’anno del 700° anniversario dantesco, ci parla di questa originalissima edizione.
Nel 2021 ricorrono i 700 anni dalla morte di Dante, ma anche i 700 anni dalla nascita del poeta sono stati per l’Italia una ricorrenza da celebrare tanto che negli anni Cinquanta il governo decise di commissionare a Salvador Dalí la realizzazione di 100 illustrazioni della Commedia, una per canto, da pubblicare nell’anno dell’anniversario (1965). La scelta di affidare questo lavoro a un pittore spagnolo suscitò però le ire degli artisti italiani tanto che, quando cadde il governo, il nuovo ministro decise di revocare l’incarico.
Dalí però si era ormai appassionato al progetto, che venne portato avanti grazie al produttore cinematografico Milko Skofic (marito di Gina Lollobrigida): Skofic infatti realizzò un’edizione curata e preziosa della Commedia in 6 volumi (2 per cantica), arricchiti dalle 100 tavole di Dalì per l’editore Salani, di sua proprietà in quegli anni. Riguardo alle sue illustrazioni Salvador Dalì disse: “Desidero che i miei acquerelli per Dante risultino come delle impronte leggere lasciate dall’umidità di un formaggio di natura divina” e l’unico modo per capire cosa intendesse è soffermarsi a osservarle (dal minuto 2:40).
Non prevalgono i colori che normalmente associamo alla Commedia (il rosso dell’Inferno e l’azzurro del Paradiso): quella di Dalí è un’interpretazione personale in cui l’artista privilegia le emozioni dei personaggi, di cui sceglie di rappresentare quelli che preferisce (pensate per esempio che mancano Paolo e Francesca). Tra le illustrazioni più significative: Farinata (al minuto 3:15), Gianni Schicchi (3:38), Lucifero (4:04) fino ad arrivare al Dante dubbioso del Paradiso (6:55).