L’Autoritratto giovanile dipinto nel 1628 da Rembrandt van Rijn a soli 22 anni arriva alla Accademia Carrara di Bergamo, dove si potrà vedere fino al 17 ottobre 2021.
Le tre sale dedicate a Rembrandt sono state allestite dallo studio De8_Architetti e sono inserite all’interno del progetto “Rembrandt in una storia meravigliosa”, a cura di M. Cristina Rodeschini e Paolo Plebani, che propone un percorso attraverso il museo bergamasco alla scoperta di opere che non sono normalmente esposte.
Rembrandt dipinge durante l’arco di tutta la sua vita numerosi ritratti, opere intime che ci mostrano il suo percorso di introspezione e riflessione sull’essere e sul passo del tempo. Quello del 1628, pur essendo fra i primi, mostra, come spiegano M. Cristina Rodeschini, direttrice della Accademia Carrara e Taco Dibbits, direttore del Rijksmuseum, “l’assoluto dominio della luce”. Il piccolo quadro dà avvio a quello che sarà assieme a tutti gli altri autoritratti una vera e propria “biografia per immagini”.
All’interno del focus su Rembrandt sono state esposte opere di seguaci del pittore, sia olandesi che italiani, come gli allievi Gerbrendt van den Eeckout, Dick Dircksz von Santvoort e Nicolaes Maes, e come gli artisti ispirati al maestro tra i secoli XVII e XVIII Giuseppe Nogari, Bartolomeo Nazari e Giovanni Benedetto Castiglione. Sono stati proposti due approfondimenti, uno sulla bottega del pittore e uno sulla sua fortuna in Europa. La mostra è ulteriormente arricchita da due interventi video a cura di Narrative Environments Operas che spiegano la vita di Rembrandt e il suo percorso come (auto)ritrattista.
Il progetto “Una storia meravigliosa” si presenta come una mostra o istallazione diffusa fra le sale della Carrara, ideata per raccontare e rileggere la storia della collezione e dei quadri che la conformano. Tra altri, lo spettatore troverà approfondimenti su Giacomo Carrara, fondatore del museo; sullo storico dell’arte Giovanni Morelli; su Lorenzo Lotto, protagonista assoluto dell’arte del Cinquecento a Bergamo, e sulla sua Pala Martinengo, di cui è esposta la predella e una ricostruzione dell’intera opera; su Fra’ Galgario e i suoi ritratti, che con la sua sfumatura “psicologica” entrano in conversazione con quello giovanile di Rembrandt…
La Carrara diventa, in occasione di questa iniziativa, una vera e propria Wunderkammer a tutti gli effetti, un gabinetto delle curiosità in cui sono stati esposti ventagli, manichini, rotelle da parata, ritratti, pale d’altare, incisioni…tutto all’interno di un percorso che dà la possibilità allo spettatore di entrare nella collezione e capirla da un punto di vista diverso, attraverso opere che non si aspetta. Il fruitore sarà guidato fra le sale della Accademia senza sapere cosa verrà dopo, e in ogni sala si sorprenderà. Forse quella più “spaesante”, in un senso assolutamente positivo, sarà la sala del piccolo autoritratto di Rembrandt, davanti al quale sembra di essere davanti allo specchio, uno specchio che ha fermato il tempo e che riporta chi lo guarda al 1628.