Emma Capron, curatrice associata della pittura rinascimentale alla National Gallery, esplora ciò che ha reso Jan van Eyck un pittore così straordinario. A Jan van Eyck, infatti, viene attribuito il merito di aver originato uno stile di pittura caratterizzato da rappresentazioni minuziosamente realistiche.
Poco si sa delle origini di van Eyck, ma probabilmente proveniva da Maaseik, vicino a Maastricht, ed era di classe borghese. Se ne ha notizia per la prima volta nel 1422 mentre lavorava a L’Aia per Giovanni di Baviera, sovrano d’Olanda. Dal 1425 fu a Bruges e Lille come pittore di Filippo il Buono, duca di Borgogna. Nel 1428 van Eyck fu inviato in Portogallo per dipingere la futura moglie di Filippo il Buono, Isabella del Portogallo.
Van Eyck sembra aver dipinto molte commissioni religiose e ritratti di cortigiani borgognoni, nobili locali, uomini di chiesa e mercanti. Un piccolo gruppo dei suoi dipinti sopravvive con date dal 1432 in poi. Una delle sue opere più famose è il Ritratto Arnolfini, firmato e datato 1434, mentre si pensa che il suo Ritratto d’uomo possa essere un autoritratto.