Negli spazi milanesi di Wannenes è ospitata fino a domenica 10 settembre 2021 la mostra di Hoperaperta L’Oggetto celibe curata da Patrizia Catalano e Maurizio Barberis in occasione di Milano Design Week.
Un Oggetto Celibe è un oggetto non riproducibile perché non in grado di generare nulla al di là di sé stesso. É in qualche modo solitario, indipendente, slegato da passato e futuro. Questa l’indicazione che HoperAperta ha dato agli artisti selezionati per comporre la mostra L’OGGETTO CELIBE. Per un’arte da camera à réaction poétique. In programma dal 4 al 10 settembre 2021 a Palazzo Recalcati a Milano, in concomitanza con la Milano Design Week, l’esposizione è curata da Patrizia Catalano e Maurizio Barberis.
In mostra le opere di Maurizio Barberis. Alfonso Femia, Dario Ghibaudo, Tiziano Guardini con Luigi Ciuffreda, Duccio Grassi, Mariano Martin, Roberta Orio, Steve Piccolo, Rudy Ricciotti, Davide Valloppi, e due special projects di Gaetano Pesce e Riccardo Dalisi in collaborazione con la Galleria Luisa Delle Piane.
Gli artisti, chiamati a confrontarsi con la creazione di un oggetto tanto particolare, hanno sviluppato opere dalla natura spiccatamente personale e poetica. Sostanzialmente dei pezzi autoriali limited edition. Del resto lo stesso concetto di célibataire è del tutto contemporaneo, ancora poco indagato perché inadatto a definizioni univoche. E per di più è concepito spesso con una declinazione negativa. Al contrario essere celibi implica un’idea chiara della propria identità. Significa cercare, attraverso la propria identità, un dialogo con gli altri attraverso una dinamica integrazione tra le differenze, piuttosto che in virtù di una presunta similitudine.
Questa prospettiva, in mostra, si traduce in un racconto plurimo e diversificato. Da Slow Blur – video installazione di Steve Piccolo che si propone di trovare qualcosa di profondo nel karaoke, epitome dell’ovvietà musicale – a …Se il Tappeto si appende di Dario Ghibaudo, dove attraverso la mappatura delle attivazioni neuronali evidenzia come in tutti gli uomini, di qualsiasi etnia o credo, di fronte al vizio attivano le stesse aree cerebrali.
Munariana di Mariano Martin è un omaggio alle Macchine Inutili di Bruno Munari; Méditerranée de pierre! di Rudy Ricciotti è un tappeto di Marmo Grolla che rappresenta la mappa del Mare Nostrum. Quel mare che tutti conosciamo ma di cui non riusciamo a definire i confini. Ne Il tavolo Balance di Davide Valoppi il célibataire si manifesta come disorientamento percettivo. Al centro del piano d’appoggio una minuscola ballerina sembra far ‘danzare’ il tavolino che, avendo una base semisferica, dondola ed è di precaria stabilità.