È Ravenna la nuova meta di Edoardo Tresoldi, che, in occasione della mostra dantesca del MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, inaugura l’installazione Sacral, realizzata nel 2016 e qui riallestita per l’occasione fino al 9 gennaio 2022.
L’installazione in rete metallica di Edoardo Tresoldi si inserisce nel percorso di arte contemporanea della mostra in corso al MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, Un’Epopea Pop, dedicata a Dante Alighieri. La mostra – una narrazione di parole, suoni e immagini, dal cinema alle canzoni, dalla pubblicità ai fumetti, fino alle visioni dell’arte contemporanea – si configura come una vera e propria esperienza artistica all’insegna di Dante. Sacral completa e arricchisce il percorso di visita, offrendo la possibilità di entrare fisicamente nell’opera e così metaforicamente di ripercorre il viaggio dantesco.
In Sacral, Edoardo Tresoldi reinterpreta idealmente il Castello degli Spiriti di Magni di Dante, definito dal poeta anche Nobile Castello nel IV canto dell’Inferno. È un luogo emblematico abitato da coloro che lasciarono onore e fama sulla terra. Sono gli spiriti magni dell’antichità, sono filosofi, poeti, scienziati e scrittori, dagli occhi tardi e gravi, che nella vita terrena furono uomini sommi per le loro qualità morali ma sono destinati alla sofferenza eterna perché privi delle virtù teologali.
«Un’immagine archetipica» – ha dichiarato Edoardo Tresoldi – «è in grado di far dialogare passato e presente attraverso un linguaggio costituito da significati che tornano nel tempo. All’interno del chiostro cinquecentesco del MAR, Sacral si presenta come il ricordo di un luogo già incontrato, un’immagine familiare che introduce il visitatore al percorso dantesco.»
Cifra distintiva di Edoardo Tresoldi è l’uso della rete metallica, materia assente, trasparente, che l’artista usa per rappresentare il lato immateriale delle cose. Tresoldi passa dal costruire figure, al comporre volumi, piani, elementi geometrici, fino a quando inizia a immaginare architetture dalle forme classiche, per raccontare la sacralità dei luoghi. La materia che l’artista ha scelto è la concretizzazione di una volontà precisa: restituire al paesaggio e alla natura una propria identità. Per farlo Tresoldi considera il paesaggio come una scultura. Ma cosa significa scolpire un paesaggio? L’artista ci dice che «significa fare di un luogo un’opera d’arte viva, che respira e si evolve con gli elementi del luogo; scolpire il paesaggio significa generare un’esperienza in grado di metterci in connessione con l’identità e la sacralità di un luogo».
Le sue installazioni non escludo il paesaggio, ma al contrario lo includono, valorizzandolo. Così Sacral, realizzata nel 2016 ed esposta a Roma, e oggi riallestita nel chiostro cinquecentesco del Museo d’Arte della città di Ravenna.