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Trenta grandi sculture antropomorfe per i Portraits di Francesco di Luca, a Milano

Radicarsi 

 

Dal 21 gennaio al 22 febbraio 2022, gli spazi della Basilica di San Celso a Milano ospiteranno “Francesco Diluca. Portraits”, un’unica grande installazione, curata da Angela Madesani, composta da circa trenta sculture antropomorfe, a grandezza naturale. 

Le figure, create appositamente per l’occasione e in un’ottica site-specific, sembrano essere in bilico tra dimensione umana, animale e vegetale, in cui il rapporto uomo-natura si fa evidente. Le opere sono state realizzate in ferro saldato, polvere di ferro, ossidazione di rame, ruggine e oro zecchino. Sono tutte diverse tra loro, ma ognuna chiama il pubblico a diventare parte integrante della mostra, a non essere solo spettatore passivo.

 

Papillon

 

Vi è un unico fil rouge tra le esili figure: il rapporto con la natura, intesa anche come scorrere del tempo e delle stagioni. Tutti i lavori infatti rappresentano un momento di metamorfosi, ovvero quando una fase della vita termina per dare vita ad un’altra. L’imponente scultura che apre la mostra, ad esempio, posta all’inizio del viale d’ingresso della basilica, è un albero-uomo alla cui sommità comincia una germinazione: piccole foglie compongono quello che sarà un volto. 

La seconda scultura del percorso è ubicata all’interno di un’anfora incastonata in una parete. L’anfora è in parte rotta e l’opera che vi è posta all’interno, come a intendere una possibilità di rigenerazione, si intitola “Respiro” ed è composta da farfalle in ferro saldato e successivamente dorato. Le opere che compongono la serie “Papillon” (farfalla) marcano sempre una fine e un nuovo inizio.

Sulla stessa soglia si muovono le sculture della serie “Post fata resurgo”: opere realizzate in un particolare filato metallico che può prendere fuoco. Quando la scultura brucia (atto che verrà compiuto in una performance nella serata d’inaugurazioneil filato produce scintille, lasciando intravedere parti del corpo, organi e filamenti venosi che accendono una continua reazione a catena. L’opera cambia di stato diventando fragile e dissolvendosi poco a poco. Anche in questo caso, l’artista registra un cambiamento: la fine di un momento che apre una nuova fase. 

 

Radicarsi 

 

Sempre connesse ai temi dell’evoluzione e della rigenerazione continua sono le opere appartenenti alla serie “Kura Halos” che fanno riferimento all’immaginario e alla simbologia legati al corallo rosso. Creature metà umane e metà coralline, le opere di Diluca, esprimono quel senso di fragilità e insieme di forza – di resilienza – che si associa alle ramificazioni marine.

Completa l’esperienza “fisica” della mostra, un’esperienza virtuale immersiva che sfrutta la tecnologia delle riprese a 360° rendendo la rassegna fruibile anche per chi non potrà recarvisi in presenza.

 

 

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