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I “famosi” Bacon di Bologna? Sono contraffatti. Ora lo dicono Carabinieri e Finanza

Uno dei quadri attribuiti a Bacon sequestrati a Bologna Uno dei quadri attribuiti a Bacon sequestrati a Bologna
Uno dei quadri attribuiti a Bacon sequestrati a Bologna
Uno dei quadri attribuiti a Bacon sequestrati a Bologna

Il gip Gianluca Petragnani Gelosi ha disposto il sequestro preventivo impeditivo di circa 500 opere contraffatte attribuite a Francis Bacon

Sono anni, decenni, che chi fraquenta il mondo dell’arte continua periodicamente a domandarsi: ma come si fa solo a ipotizzarlo? Ma nessuno dice niente a riguardo? Ora qualcosa di forte l’ha detta finalmente un giudice. E l’hanno messa in atto i carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale e il Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Bologna. Provvedendo al “sequestro preventivo impeditivo di circa 500 opere contraffatte dell’artista Francis Bacon. E al sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro, beni e altre utilità del valore di oltre tre milioni di euro“. Questo si legge nell’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip Gianluca Petragnani Gelosi, eseguita nel giorni scorsi dalle forze dell’ordine nel capoluogo emiliano.

Un anziano collezionista bolognese

Al centro di questa inchiesta”, scrive l’edizione bolognese del Corriere della Sera, “un anziano collezionista bolognese: l’uomo ha sostenuto che il grande pittore irlandese gli avrebbe donato un inestimabile patrimonio di ottocento opere che compongono la tanto controversa collezione. Schizzi che però non sono mai stati riconosciuti dalla Francis Bacon Estate, l’istituzione ufficiale londinese che cura lasciti e interessi dell’artista”. Ora giungono questi provvedimenti a carico di cinque delle sette persone indagate, emessi – spiegano i Carabinieri e i finanzieri in una nota – per “associazione a delinquere finalizzata a consumare una serie indeterminata di delitti contro l’integrità delle opere d’arte, nello specifico la detenzione per il commercio, autenticazione e messa in circolazione di opere d’arte false, e contro il patrimonio, in particolare truffa e autoriciclaggio“.

Di chi si tratta? I nomi non circolano, ma il Corriere aggiunge dettagli. “Due mediatori ed esperti d’arte trevigiani, due bolognesi e un residente in Spagna sono finiti sotto indagine, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata a consumare delitti contro l’integrità delle opere d’arte, oltre che per truffa e autoriciclaggio. Si tratta di disegni (pastelli o collage) spacciati per opere di valore immenso, vicine a raggiungere quotazioni fino a 600mila euro (la più alta valutazione finora raggiunta da uno di questi falsi)”.

https://www.francis-bacon.com/estate

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