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Lo spettacolo unido jamás será vencido. L’associazione UNITA

Vittoria Puccini, presidente di UNITA, con Claudia Coli, membro dell'associazione, all'Umbria Cinema Festival Vittoria Puccini, presidente di UNITA, con Claudia Coli, membro dell'associazione, all'Umbria Cinema Festival
Vittoria Puccini, presidente di UNITA, con Claudia Coli, membro dell'associazione, all'Umbria Cinema Festival
Vittoria Puccini, presidente di UNITA, con Claudia Coli, membro dell’associazione, all’Umbria Cinema Festival

Attività e progetti dell’Unione Nazionale degli Interpreti del Teatro e dell’Audiovisivo, nata in era Covid per sostenere il mestiere dell’attore

C’è stata la rinascita di una coscienza di categoria, l’idea di prendere in mano il nostro futuro, il non essere solo spettatori di ciò che ci succede”. Così Vittoria Puccini parla dell’Unione Nazionale degli Interpreti del Teatro e dell’Audiovisivo, l’associazione nata da un paio d’anni per tutelare il lavoro degli attori, di cui lei è presidente. La incontriamo a Todi, alla serata di gala della prima edizione dell’Umbria Cinema Festival, ideato da Paolo Genovese. Serata alla quale partecipano altri soci fondatori di UNITA, da Michela Cescon a Claudia Coli, a Fortunato Cerlino.

La pandemia ha accelerato una serie di criticità del lavoro”, aggiunge la Puccini, “ci siamo resi parte attiva proprio per non veder svanire una delle fonti più importanti di rinascita del Paese”. UNITA è un’associazione fondata da più di 100 interpreti del teatro e dell’audiovisivo creata per sostenere e promuovere la centralità del mestiere dell’attore all’interno del panorama artistico e culturale, e nella formazione sociale di ogni individuo. A raccontarne ad ArtsLife la nascita ed i primi passi è Francesco Bolo Rossini, uno dei soci fondatori ed attuale consigliere…

UNITA nasce più o meno in contemporanea con l’esplodere della pandemia Covid. C’è un legame o è una casualità?
Quella è stata la scintilla che ha fatto deflagrare il tutto, anche se il dibattito era partito un paio di anni prima. Un’idea nata prevalentemente sui social network, grazie all’iniziativa “L’attore visibile”, animata da Vittoria Puccini, Marco Bonini, Giorgia Cardaci, Fabrizia Sacchi, Vinicio Marchioni e altri. Che si proponeva appunto di “livellare” il lavoro degli attori attorno all’idea di visibilità. Attenuardo il divario che c’è tra la star del grande schermo o della televisione e l’attore minore, egualmente bravo ma magari meno fortunato, o visibile. Se fin qui il dibattito rimaneva ristretto a pochi amici, la pandemia ha scatenato tutto… Nel giro di pochissimo tempo, intorno a quel gruppo iniziale si è catalizzato tutto un movimento di persone. Inizialmente una settantina, poi in breve 111, che sono i fondatori ufficiali dell’Unione Nazionale degli Interpreti del Teatro e dell’Audiovisivo, che nasce ufficialmente a giugno del 2020.

 

La provocazione social dell'associazione UNITA
La provocazione social dell’associazione UNITA

Quali sono gli obbiettivi che vi proponete?
Noi immediatamente abbiamo cercato di accreditarci con le principali istituzioni. Fra i primi temi affrontati ci sono stati i contratti nazionali di lavoro, dello spettacolo dal vivo e soprattutto dell’audiovisivo, che – unico caso in Europa – in Italia non esiste. Questa era la prima urgenza, perché abbiamo constatato che in assenza di contratto nazionale le tutele sono del tutto assenti. Con la pandemia ci sono stati 24mila licenziamenti, e tutto l’ambiente è stato stravolto. Altra mission dell’associazione, è quella di una sensibilizzazione e di un’incidenza sul piano culturale. In un Paese che ha personaggi assolutamente inadeguati ai vertici delle strutture che dovrebbero immaginare politiche culturali…

 

Francesco Bolo Rossini
Francesco Bolo Rossini

Su quali canali si è instradato il vostro rapporto a livello istituzionale?
Forti di un peso specifico notevole, grazie anche alla notorietà di molti personaggi coinvolti, abbiamo avviato una forte azione sui social network, ai quali le istituzioni sono molto sensibili. C’è stata una campagna che oscurava i nostri profili social, che è diventata in breve virale. Grazie alle migliaia di followers di molti dei nostri associati. Una schermata nera, con la scritta “questa storia non è più disponibile”. L’iniziativa ha raggiunto il suo obbiettivo, tanto che il Ministero della Cultura ci ha cercati ed ha aperto un canale di dialogo con noi. All’inizio la collaborazione è stata decisamente proficua. Ci hanno ascoltati, hanno recepito le nostre lamentale ma anche le nostre proposte. E abbiamo ottenuto risultati: a fine anno avevamo 2 provvedimenti relativi a ristori per i licenziati, nati da una concertazione molto stretta tra UNITA e Ministero. Fino a 4mila euro per ogni soggetto, a seconda di quanti contratti avevano subito interruzioni.

Ottimi riscontri, dunque…
Beh, quando il rapporto si poteva mettere su un piano di stabilizzazione, sono iniziate le difficoltà. Ora ci sarà da vedere come sarà strutturato il decreto per il riordino della materia dello spettacolo dal vivo. Doveva nascere da una concertazione, ma le bozze che abbiamo visto per ora sono lontanissime dalle nostre posizioni…

 

Associazione UNITA

Oltre all’intervistato, i consiglieri di UNITA sono Mia Benedetta, Paolo Calabresi, Maria Pia Calzone, Francesca Romana De Martini, Fabrizio Gifuni, Fabrizia Sacchi, Stefano Scherini, Pietro Sermonti, Thomas Trabacchi. Tra gli altri Soci fondatori ci sono Stefano Accorsi, Luca Argentero, Marco Bonini, Cristiana Capotondi, Valentina Cervi, Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino, Anna Foglietta, Claudia Gerini, Sabina Guzzanti, Edoardo Leo, Alessandro Preziosi, Alba Rohrwacher, Gianmarco Tognazzi, Jasmine Trinca, Luca Zingaretti, Sabrina Ferilli, Valeria Golino.

https://www.associazioneunita.it/

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