Print Friendly and PDF

Fotografare gli Ideali. Riaperture Festival a Ferrara, parla il curatore Giacomo Brini

Riaperture Festival ©Daniele Fugarese Riaperture Festival ©Daniele Fugarese
Riaperture Festival  ©Daniele Fugarese
Riaperture Festival ©Daniele Fugarese

Ideali è il tema principale dell’edizione 2021 di Riaperture Festival, ospitato a Ferrara fino al prossimo 3 ottobre

C’è qualcosa di davvero straordinario nella percezione del senso di appartenenza. Ci sono posti, persone o semplicemente storie capaci con un accenno di connettere istanti lontanissimi e luoghi sconosciuti. Non è sempre facile vivere esperienze senza tempo, a volte neanche ce ne accorgiamo. Ma per fortuna ci sono circostanze che se accettate nella giusta dimensione sono capaci di smuovere dentro di noi un’autentica conoscenza. Parlando con Giacomo Brini, curatore del festival Riaperture, ospitato nella città di Ferrara fino al prossimo 3 ottobre 2021, ci si ritrova senza accorgersene coinvolti nello spirito creativo di chi ha grandi ideali. Gli Ideali sono quelli che ci permettono di restare legati a quei valori che ci permettono di valutare ciò per cui vale la pena di sopravvivere. Gli Ideali sono un moto di esistenza necessario affinché le idee si traducono in realtà.

Spesso accade attraverso l’Arte, il linguaggio che permette di entrare in contatto con le comunità senza aver bisogno necessariamente delle parole. Gli Ideali sono spesso legati alla sfera razionale degli esseri umani. Possono possederci e orientarci verso la costruzione del divino e il perseguimento delle verità assolute. Ideali che determinano il tema principale di questa edizione, e che sanno interpretare quella necessità contemporanea di sposare una riflessione profonda e capace di scuotere l’assenso e il dissenso tra le strade di una delle città più intense d’Italia. Ci piace chiamarla esposizione diffusa, ma è molto di più. Riaperture non è solo un festival, quest’anno, ma un segno. È quella fiducia che non dobbiamo perdere nella cultura, nei territori, nelle persone e soprattutto nell’arte espressa nella sua sfumatura più netta: la fotografia.

 

Riaperture Festival  ©Daniele Fugarese
Riaperture Festival ©Daniele Fugarese

Voglia di ripartire

Come è stata accolta l’organizzazione dalla comunità?, domandiamo allo stesso Brini. “Inizialmente bisognava abituarsi, ma poi c’è stata grandissima collaborazione”. Senza dubbio sono proprio gli ideali a fungere da collante in un principio di territorialità che ha voglia di ripartire, di scoprirsi e farsi scoprire. Di andare alla ricerca delle proprie bellezze e di divenire il cuore pulsante delle emozioni. “Siamo andati alla ricerca di vecchi edifici con la volontà di restituire alla comunità la propria storia, la propria memoria!”.

Un’esposizione fotografica che racconta le storie di tutti quelli che accettano di interpretare un ideale che inevitabilmente abbraccia i suoi spettatori. La novità assoluta di questa edizione è che il festival si protrarrà per ben quattro fine settimana rispetto alla tradizionale coppia di weekend. Un’occasione per abbracciare questa nuova ripartenza in sicurezza. Tra l’altro che sia proprio Riaperture – nomen omen – ad inaugurare questa nuova stagione artistica fa ben sperare per il nostro futuro collettivo, all’insegna di un’apertura definitiva.

Da sempre il progetto alla base del Festival si è distinto per restituire alla propria città il valore artistico e culturale. Le opere fotografiche saranno infatti esposte in vari punti della città come ad esempio La Factory Grisù (Ex caserma dei vigili del Fuoco), la Cavallerizza, l’Ex Monastero. E poi la Chiesa di Santa Caterina Martire nonché le Chiese di San Carlo e San Paolo, normalmente non accessibili al pubblico. Evidenziando quanto l’importanza di questa operazione sociale e culturale abbracci l’idea della rigenerazione urbana.

 

Riaperture Festival  ©Daniele Fugarese
Riaperture Festival ©Daniele Fugarese

Religione fotografica contemporanea

Spazi messi a disposizione della comunità in cui si potrà approfondire la religione fotografica contemporanea. Rosalind Krauss definisce la fotografia “un’impronta nel mondo”: e se questa impronta può essere cristallizzata grazie e soprattutto al lavoro collettivo, questo può dirlo il ricchissimo programma di Riaperture. Dove “la cultura fotografica sarà promossa anche attraverso una serie di attività complementari alle mostre, come conferenze, talk, incontri con l’autore, visite guidate e caffè con l’autore”, puntualizza Brini.

Particolare attenzione sarà dedicata alla formazione attraverso l’organizzazione di workshops e letture portfolio. Che coinvolgeranno i giovani grazie ad attività ad-hoc realizzate in collaborazione con Istituti cittadini, come il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara e con il Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara. Oggi più che mai dobbiamo essere una comunità unita. Sostenerci gli uni con gli altri. Far sentire che ci siamo. Ci vediamo a Ferrara perché la cultura è importante. Il lavoro degli altri è importante. Ci vediamo a Ferrara perché l’arte non è di chi la fa ma di chi gli serve!

https://riaperture.com/

Commenta con Facebook