Il video producer Sean Yetter ricorda il suo primo giorno di lavoro al MoMA. In quell’occasione, invitato a spendere quella prima giornata esplorando il museo e le sue opere, si è imbattuto nel dipinto di Barnett Newman Vir Heroicus Sublimis.
Oggi, che ha concluso la sua esperienza lavorativa nel museo newyorkese, racconta le emozioni che sono scaturite in quel momento. Una sorta di incantesimo l’ha rapito irrimediabilmente, tanto che ancora si ricorda bene ciò che ha provato.
Vir Heroicus Sublimis si presenta come una grande opera rettangolare sui toni del rosa/rosso, sostanzialmente monocromatica. Quando Yetter si trova davanti ad esso, prova una strana sensazione di calma e sconvolgimento al tempo stesso.
Del resto tale esperienza spirituale è proprio quello che Barnett Newman sperava di suscitare con i suoi lavori. Le ampie campiture di colori puri, interrotte da delicate linee verticali, formano rapporti armonici dall’equilibrio sottile. All’interno di essi è possibile perdersi: il tempo e lo spazio si dilatano in un’infinita occasione di riflessione.