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La Spigolatrice di Sapri versione sexy? Anche no. Polemiche per la nuova scultura

L'inaugurazione della statua de La spigolatrice, a Sapri L'inaugurazione della statua de La spigolatrice, a Sapri
L'inaugurazione della statua de La spigolatrice, a Sapri
L’inaugurazione della statua de La spigolatrice, a Sapri

“Una statua con un abito succinto, trasparente e con un atteggiamento provocante e lascivo”, commenta l’ex senatrice del gruppo misto Manuela Repetti sull’opera di Sapri

Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!“. Chi, almeno delle generazioni pre-millenials, non ha infisso nella memoria questo ritornello? Viene da una delle più conosciute poesie risorgimentali, La spigolatrice di Sapri, composta da Luigi Mercantini in memoria dell’impresa tentata da Carlo Pisacane nel 1857. Un patrimonio ideale collettivo, venato da rassicuranti inflessioni patriottiche. Chi potrebbe permettersi di intaccarlo? Queste le posizioni dei molti che sono rimasti scioccati nel vedere la nuova scultura della Spigolatrice, realizzata dallo scultore cilentano Emanuele Stifano e posizionata sul lungomare di Sapri.

Una statua con un abito succinto, trasparente e con un atteggiamento provocante e lascivo”, commenta l’ex senatrice del gruppo misto Manuela Repetti in un suo articolo per l’Huffington Post. Che suggerirebbe “di guardarle il bel sedere in mostra, tondo e perfetto, nel caso qualcuno non lo avesse notato”. E la Repetti spinge in avanti la sua indignazione, fino a suggerire la soluzione dell’abbattimento. “Uno schiaffo sessista a tutte le donne, specie quelle che ogni giorno cercano di combattere quel maschilismo subdolo che striscia in ogni angolo di vita quotidiana”.

Alle polemiche ribatte il senatore del M5S Francesco Castiello, presidente della Fondazione Granda Lucania, che ha finanziato in parte la statua. Alla cui inaugurazione era presente anche l’ex premier Giuseppe Conte. “Ad arrecare grave turbamento alla suddetta [Repetti, ndr] sembra siano stati l’abbigliamento leggero e le forme pronunciate. Alla ex senatrice, che appartiene ad un’area territoriale a centinaia di km da Sapri, sfugge quali siano le fattezze fisiche delle donne meridionali. Così come certamente sfugge la data dello sbarco di Pisacane, il 28 giugno, in una rovente estate del sud Italia, quando chi nel duro lavoro della raccolta del grano non poteva certo indossare un pastrano con imbottitura”.

https://www.comune.sapri.sa.it/

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