Dal 2 al 10 ottobre torna a Parma Mecanteinfiera. Insieme al consueto mix di stili ed epoche, due collaterali a tema Cravatte e Videogames. Nel contempo è stata inoltre annunciata la nascita di un nuovo polo che unisce MIA Fair e Fiere di Parma.
Un mix di stili e di epoche, memorabilia e pezzi rari. Partecipare a Mercanteinfiera – la mostra di antiquariato, design storico, modernariato e collezionismo vintage – è una rara occasione per vedere oggetti preziosi, curiosità e opere d’arte esposte da circa 1.000
espositori. Nello spirito del cross-collecting (o cross-buying), la Fiera è un evento unico capace di coniugare passioni eterogenee e di offrire soluzioni di investimento diversificate.
Tra i pezzi più particolari e interessanti la poltrona usata nel film Eyes Wide Shut, di Stanley Kubrick, prestata dagli eredi del conte Augusti, Gran Maestro di Loggia Massonica e proprietario di un altro oggetto prezioso; il libro Addio alle armi, con dedica autografa di Ernest Hemingway del ’56, conosciuto in guerra quando era generale di cavalleria. E ancora una quindicina di clessidre antiche – tra cui spicca una italiana del ‘600 in avorio ed ebano con sabbia nera; maschere da scherma ottocentesche e mobili che spaziano dall’Antiquariato all’Industrial chic passando dall’Art Decò degli anni 40, firmati tra gli altri da Osvaldo Borsani.
Le due mostre collaterali dedicate a Cravatte e Videogames
La spina dorsale di un uomo. Storia della cravatta racconta con disegni, bozzetti, messe in carta jacquart, fustelle e 40 cravatte la storia di un capo iconico maschile. Anche se, a ben guardare, non è affatto limitato all’uomo. La prima idea di cravatta femminile risale infatti all’epoca di Luigi XIV, il Re Sole – uno dei più appassionati cultori di questa moda. Basti pensare che alla sua corte il sovrano istituì il ruolo del cravattaio, incaricato ogni mattina di annodargli la cravatta, e che la sua amante, Louise de la Vallière, indossò l’accessorio. Difatti questo, in una forma simile a come lo portava lei, continua ad avere il suo nome: la cravatta lavallière.
Back to the games racconta invece la storia dei videogame dagli anni ’70 ai 2000, e insieme ad essi la tecnologia e i cambiamenti della società. L’esposizione permette inoltre ai visitatori di provare i videogame di quegli anni: dagli Space Invaders con l’Atari 2600, o Paperboy con il Commodore 64, e ancora con i giochi delle PlayStation e del Xbox. Infine, vedere il raro Virtual Boy della Nintendo.
MIA Fair e Fiere di Parma si uniscono
É inoltre da segnalare la nascita di un polo leader in Europa dedicato all’Arte, con Antiquariato, Fotografia e Design. MIA Fair e Fiere di Parma si uniscono per diventare un vero e proprio hub permanente per gli operatori che frequentano le fiere ma, soprattutto, per un’offerta qualitativa che, di fatto, proietta MIA Fair in una posizione leader per le proposte di nuove opportunità – anche digitali – verso gli espositori, garantendo quella continuità di investimenti e contatti privilegiati con i mercati esteri, ovvero nuovi compratori e collezionisti che da sempre sono fondamentali per il mercato dell’arte.
FIERE DI PARMA è il polo fieristico che organizza alcune delle principali fiere italiane tra cui Mercanteinfiera, Gotha e Cibus.
L’ internazionalità trova subito una conferma concreta nella notizia di poter pianificare una mostra collettiva degli espositori di MIA in alcune delle principali manifestazioni estere come, ad esempio, ART COLOGNE 2023, ART SG Singapore e World Art Dubai, proprio nell’ottica di offrire quella visibilità e presenza internazionale così importante per gli espositori.
Inoltre, Fiere di Parma costituirà per la prossima edizione del 2022 un fondo annuale di 20.000 euro per l’acquisto di una o più opere con l’obiettivo di arricchire e accrescere il suo patrimonio artistico.