In occasione della mostra dedicata a Carlo Mollino in corso alla Triennale di Milano (fino al 7 novembre 2021), Electa ha pubblicato un volume, che riporta il titolo della mostra: Carlo Mollino. Allusioni Iperformali.
Carlo Mollino. Allusioni Iperformali intende rendere omaggio a una figura fondamentale nell’ambito del design e dell’architettura del Novecento. Nato a Torino nel 1905, è stato un architetto che si è impegnato in egual misura nell’arte e nella tecnica, incarnando la figura del poliedrico artista rinascimentale nel contesto della modernità. Personalità versatile, sportivo e colto intellettuale, che oltre a progettare edifici, interni e mobili, è stato fotografo, scrittore, sciatore, pilota acrobatico e professore al Politecnico di Torino. D’altronde, Mollino affermava:
L’architetto, oltreché un poeta e matematico, dev’essere anche un meccanico, ragioniere, avvocato, becero, maestro di belle maniere, ingoiatore di rospi e charmeur, danzatore con vecchia signora, incantatore di serpenti; pena la morte se rifiuta.
Libero da ogni rigida posizione ideologica, ha declinato il suo stile in un sintetico eclettismo che prefigurava la contemporaneità. Prendendo la natura come ispirazione sia dal punto di vista ingegneristico sia estetico, Mollino è stato essenzialmente alla ricerca di leggerezza e dinamismo, qualità che infondeva animatamente nella sua architettura e nei suoi mobili sinuosi. Mollino morirà nella sua città nel 1973.
A partire dall’analisi del progetto degli arredi di Casa Albonico a Torino, la pubblicazione considera alcuni aspetti del lavoro di Mollino non ancora sufficientemente approfonditi dalla critica, ma che risultano fondamentali per una rilettura contemporanea dell’opera e della poetica dell’architetto e designer torinese.
Dopo le introduzioni di Federica Galloni, Direttore generale di Archeologia belle arti e paesaggio del Ministero della cultura, e di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, una serie d’interventi di critici ed esperti tra cui Luciano Bolzoni, Enrica Bodrato, Roberto Dulio, Fulvio Irace, Laura Milan, Pier Paolo Peruccio e Gabriele Neri fanno emergere il legame del designer con il secondo Futurismo, i suoi interessi per la fotografia, l’artigianato e i progetti d’interni, oltre che per l’ingegneria, la fisica e l’aerodinamica.
Arricchiscono il volume schizzi e disegni degli arredi, fotografie, lettere, documenti e testimonianze inedite che restituiscono la complessità di un artista eclettico che spinge con tutta la sua forza il presente verso un futuro lontano, anticipandolo con una visione personale libera nel pensiero e profondamente contraria alla cultura dell’epoca.
L’ultimo capitolo del volume infine, tiene traccia della mostra presso il Palazzo dell’Arte e presenta l’omaggio a Carlo Mollino di Corrado Levi, suo studente e successivamente assistente, insieme al progetto di allestimento di Carlo Gandolfi e Studio Bunker ed il progetto di sonorizzazione della mostra di Painè Cuadrelli, compositore di musica elettronica e docente di sound design presso IED.