Quando parliamo di arte digitale, arte generativa, crypto arte, è facile avere le idee confuse. Si tratta di fenomeni relativamente recenti, o per lo meno che soltanto recentemente hanno ricevuto il riconoscimento ufficiale da parte di istituzioni pubbliche e private. Eppure questi artisti, gli artisti digitali, hanno magari iniziato molti anni fa la loro produzione. Identificare i più valenti resta la grande sfida del 2021.
Uno dei pesi massimi di questa categoria è Refik Anadol, in mostra in questi giorni al museo MEET di Milano (nuovissimo e magari ancora sconosciuto a molti, ma dall’enorme potenziale, si trova in Porta Venezia a Milano ed è aperto per il momento solo in determinati orari). Per chi ha la possibilità di fare un salto, l’esperienza è garantita.
La struttura ha concesso ad Anadol di creare una monumentale installazione immersiva che apre le porte ad un nuovo modo di concepire e fruire l’arte. Sempre in questi giorni Sotheby’s Hong Kong sta tenendo un’asta di Anadol nel metaverso: l’ultima collezione della sua serie Machine Hallucinations, nata nel 2016, ed esposta alla Digital Art Fair di Hong Kong. E anche il cotè commerciale ha il suo peso nella conversazione.
Ritratto di Refik Anadol – Credits Efsun Erkilic
La grande installazione in corso al MEET si intitola Renaissance Dreams: è un’opera site-specific commissionata da MEET nel 2019, creata appositamente per la Sala Immersiva del Centro internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale, visibile fino all’inizio del 2022. E’ generata a partire da un milione di immagini e testi prodotti tra il 1300 e il 1600 in Italia, composta da quattro capitoli: pittura, scultura, letteratura e architettura. I dati di ciascun capitolo sono stati elaborati dall’intelligenza artificiale per mezzo di algoritmi GAN (Generative Adversarial Network), capaci di identificare caratteristiche comuni nelle immagini e nei testi del Rinascimento Italiano e produrre creazioni originali.
Refik Anadol Renaissance Dreams, 2020 – Immersive Room, MEET Digital Culture Center – Courtesy the Artist
L’opera d’arte che ne deriva è un flusso audiovisivo della durata di trentacinque minuti: davanti agli occhi scorre una parte del corpus artistico rinascimentale, lasciando l’impressione di un bellissimo sogno ad occhi aperti.
Non si capisce bene cosa stia succedendo, si ha come l’impressione di essere in uno stato lisergico, eppure qualcosa torna sempre. I colori sono abituali, famigliari, le composizioni prendono vita e si sfaldano con una facilità che nemmeno la nostra più potente immaginazione è stata mai in grado di fare.
Una passeggiata ipnotica che “risveglia” il legame con le tracce vive della storia dell’arte italiana.
Renaissance Dreams sintetizza il lavoro pluriennale di Refik Anadol e del suo team internazionale di designer, data scientist, programmatori e architetti – quasi una bottega rinascimentale contemporanea – che esplora l’intersezione tra media, scienza e tecnologia per creare esperienze poetiche e coinvolgenti.
REFIK ANADOL
Refik Anadol (1985, Istanbul) è un media artist turco che risiede a Los Angeles, dove ha fondato il Refik Anadol Studio di cui è direttore creativo. La ricerca di Anadol sta al crocevia di arte, scienza, e tecnologia ed esplora i modi in cui macchine intelligenti e tecnologie digitali consentono di creare ambienti immersivi che cambiano la nostra percezione del tempo e dello spazio.
Nei suoi lavori pavimenti, muri e soffitti si dissolvono, interi edifici prendono vita da grandi quantità di dati e ciò che una volta era invisibile all’occhio umano diventa visibile, offrendo una nuova prospettiva e narrativa del mondo. Anadol non si limita ad integrare i linguaggi espressivi delle tecnologie negli ambienti, ma sintetizza le caratteristiche dei new media nel design degli spazi, pubblici e privati.
Il media artist turco ha all’attivo numerosi riconoscimenti tra cui il premio Lorenzo il Magnifico per la New Media Art della Biennale di Firenze; il SEGD Global Design Awards e del Google’s Artists and Machine Intelligence Artist Residency Award.
Le performance site-specific di Anadol sono state presentate alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles e all’Artechouse di New York (USA); in musei come The National Gallery of Victoria (Australia); santralistanbul (Turchia) e l’usine (Svizzera); presso festival e rassegne come Ars Electronica Festival di Linz (Austria); Sydney City Art (Australia); Seoul Haemong (Corea del Sud) e International Digital Arts Biennial di Montréal (Canada).
Refik Anadol è docente e ricercatore presso il Dipartimento di Design Media Arts di UCLA a Los Angeles.
Refik Anadol Renaissance Dreams, 2020 particolare – Immersive Room, MEET Digital Culture Center Courtesy the Artist
Grazie alla collaborazione tra MEET e Luxottica, per tutto il mese di ottobre Renaissance Dreams sarà al centro anche del progetto Luxottica for Art. Nel 2020, nel pieno della pandemia, con i musei chiusi al pubblico e le sale vuote di visitatori, in collaborazione con le maggiori istituzioni culturali milanesi Luxottica ha acceso i suoi schermi digitali nelle più importanti vie e piazze della città per dare voce alla cultura e rendere l’arte accessibile a tutti. A ottobre, nei punti strategici del centro di Milano – Piazzale Cadorna, Piazza Cordusio e Corso Matteotti – i grandi schermi di Luxottica trasmetteranno per la prima volta un’opera digitale: pillole di tre minuti, pianificate in momenti strategici della giornata (12.57 e 18.57), regaleranno ai passanti la visione dei colori, delle luci, dei dettagli e delle emozioni dell’opera site-specific presente al MEET, dove potrà essere vista nella sua versione integrale.
Sempre nell’ambito di Luxottica for Art, a ottobre la pillola di Renaissance Dreams sarà trasmessa anche negli schermi Luxottica di Covent Garden a Londra e di Times Square a New York.