Padre e figlio, neoclassicismo e romanticismo dialogano in I Camuccini. Tra Neoclassicismo e sentimento romantico. Una mostra itinerante, tra Roma e Parigi – capitali protagoniste della stagione neoclassica -, dislocata in due gallerie: Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma e Maurizio Nobile Fine Art di Parigi. Le mostre si svolgeranno dall’1 al 28 ottobre e dal 5 all’11 novembre 2021.
I Camuccini. Tra Neoclassicismo e sentimento romantico è la mostra con la quale Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma e Maurizio Nobile Fine Art di Parigi inaugurano la loro nuova stagione espositiva. La mostra aprirà i battenti nella sede della Galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma. Nel suo secondo appuntamento, il primo in terra parigina, la mostra sarà ospitata presso la rinomata Galerie Eric Coatalem, durante lo svolgimento della fiera internazionale Paris Fine Art per proseguire da Maurizio Nobile Fine Art.
L’esposizione comprende una selezione di oltre cinquanta opere attraverso la quale si narrerà la vicenda artistica dei due Camuccini, padre e figlio. A cominciare dalla lunga e gloriosa carriera di Vincenzo (1771-1844), che lo ha portato a diventare tra i massimi esponenti del neoclassicismo europeo, oltre che testimone di uno dei periodi tra i più intensi della storia di Roma. Infatti, la sua opera risulta profondamente influenzata dal contesto politico della capitale, nel quale era attivamente impegnato.
Tra le opere esposte si annoverano una serie straordinaria di disegni inediti risalenti al periodo formativo che vede il giovane Vincenzo, esercitarsi prima sulle opere dei grandi maestri del passato e perfezionandosi in seguito sul piano dell’invenzione, frequentando l’Accademia de’ Pensieri, avviata nella capitale da Felice Giani nei primi anni Novanta. Una particolare attenzione è rivolta ai quadri di storia romana, che consentirono a Camuccini di raggiungere la fama internazionale. Tuttavia, non mancarono, nella carriera del pittore, anche commissioni ecclesiastiche, come il San Simone per l’altare di San Pietro della basilica vaticana.
Il figlio di Vincenzo, Giovanni Battista Camuccini (1819-1904), fu interprete sensibile del paesaggio romantico en plein air. La sua vocazione paesistica – che la mostra intende raccontare – deriva dal suo apprendistato presso Giambattista Bassi (1784-1852), che a Roma rinnova la tradizione del paesaggio classico seicentesco divenendone presto uno degli interpreti di punta della pittura di natura ispirata al vero e che avvicinerà Camuccini alla pittura en plein air.
Giovanni Battista ritrae principalmente la campagna romana e le zone presso il lago di Albano, dove è solito recarsi in villeggiatura con la propria famiglia. Come molti altri pittori dediti alla tecnica dell’en plein air, Giovanni Battista rimane affascinato dagli effetti luministici dei paesaggi lacustri e dalle calde vedute tipiche della campagna laziale e, in stretta adesione ai precetti di Valenciennes, si dedica anche allo studio di particolari naturalistici come singoli alberi e piante, che alcuni dipinti presenti in mostra documentano. L’attività di paesaggista prosegue fino ai primi anni Cinquanta, quando Giovanni Battista decide di abbandonarla per dedicarsi esclusivamente alla cura degli affari di famiglia.