L’approccio di Rita Ackermann alla stratificazione e alla complessità rende le sue opere indecifrabili. Hauser & Wirth Monaco prova a fare chiarezza con una mostra in programma dall’8 ottobre al 27 novembre.
Nella prima mostra a lei dedicata da Hauser & Wirth Monaco, Rita Ackermann, artista di origine ungherese e residente a New York, presenta un nuovissimo corpus di opere della sua serie Mama, iniziata nel 2019. La mostra si compone di una serie di dipinti su tela che rivelano l’inesausta ricerca di Ackermann intorno alla linea, al colore e alla forma. Con queste nuove opere, Mama si arricchisce di opere composte da immagini ripetute, spesso combinate con vivide strisce di colore, le quali conferiscono ai lavoro un’enigmatica componente visiva che oscilla tra astrazione e figurazione.
Alcune opere in mostra – tra cui Mama, Monte Carlo (2021) e Mamma, come puoi vedere l’anima di qualcuno? (2021) – raffigurano figure e motivi che solcano la superficie della tela solo per dissolversi e riapparire in un altrove imprecisato. Sotto strati di pittura ad olio ci sono i disegni originali realizzati con pennarello cinese o inchiostro, che risultano occultati. In altri casi densi strati di impasto e olio vengono applicati alla tela per poi essere raschiati vigorosamente. Il processo culmina in un effetto di stratificazione generato da istanze casuali e combinazioni di gesti accidentali. Alcune forme sono interrotte da esplosioni di colore o vengono incessantemente raschiate via fino a sparire. Opere esemplificative in tal senso sono Mamma, la maschera di Yves (2021) o Mamma, il cavaliere della caverna (2021).
L’approccio di Ackermann alla stratificazione e alla complessità rende le opere indecifrabili, eludendo qualsiasi sforzo di interpretarli narrativamente. La radicale indeterminatezza delle opere è ciò che le rende entità viventi, che continuano a evolversi anche dopo che la mano dell’artista le ha realizzate. Ackermann dice delle sue opere:
Non appena un’immagine diventa chiara o leggibile, nello stesso momento perde il significato che potrebbe avere in un’altra forma.
Il dipinto tiene tutto ben nascosto, ammantato di grande segretezza.
Il dipinto contiene una moltitudine di figure e forme lineari trasparenti.
Questa moltitudine dovrebbe evocare semplicità e sincerità piuttosto che qualsiasi tipo di raffinatezza.
Il quadro deve cadere mille volte e ogni volta rialzarsi per compiere la sua missione di servire l’inconoscibile, l’innominabile, di nuovo.
Quando un dipinto inizia, deve ricominciare continuamente, come se non ci sia mai stato un predecessore.
Ogni dipinto deve iniziare dal livello più basso per costruire se stesso, indipendentemente dal livello del suo predecessore.
La raffinatezza non è necessaria.
Dipingere non richiede pensieri complicati, ma sincerità.