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Documenti inediti, scritti satirici, libretti decantati. La Milano Napoleonica risplende alla Pinacoteca Ambrosiana

Napoleon Bonaparte til Hest - fra bogen Jacques-Louis David - Empire to Exile, Philippe Bordes Napolen blev f¯dt p Korsika 15. august 1769 Efter at have vÊret f¯rste konsul blev Napoleon Bonaparte i 1804 fransk kejser. I 1796 blev han gift med JosefinÈ Beauharnais. Ca. 1809-1810 giftede han sig igen denne gang med Êrkehertuginde Marie-Louise af Habsburg, der i 1811 f¯dte ham en s¯n, der d¯de i en ung alder.Napoleon Bonaparte tabte et afg¯rende slag ved Leipzig 1813 og blev 1814 i Fontainebleau tvunget til at abdicere. Han blev forvist til Elba. I marts 1815 vendte han tilbage og fors¯gte at reetablere kejserd¯mmet (de 100 dage). Efter slaget ved Waterloo den 18. juni 1815 overgav han sig til den britiske regering der forviste ham til ¯en Sankt Helena. Her levede han til sin d¯d den 15. maj 1821.
Andrea-Appiani-1754-1817-Ritratto-di-Napoleone-I-Bonaparte-Ajaccio-1769-Isola-di-SantElena-1821-1796-olio-su-tavola-©-Veneranda-Bibli
Andrea-Appiani-1754-1817-Ritratto-di-Napoleone-I-Bonaparte-Ajaccio-1769-Isola-di-SantElena-1821-1796-olio-su-tavola-©-Veneranda-Bibli

La Pinacoteca Ambrosiana ospita fino al 23 gennaio 2022 la mostra Napoleone all’Ambrosiana. Percorsi della rappresentazione, realizzata in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e curata da Francesca Barbieri e Alessandra Mignatti, affiancate da Annamaria Cascetta nel ruolo di responsabile scientifico.

A volte, sono le cose apparentemente più insignificanti a svelarci i dettagli necessari per la ricostruzione della Storia o di alcune parti di essa. Elementi che fanno parte del quotidiano, dalle caratteristiche effimere e naif  -come le cronache, bozze di progetti ideati e abbandonati, carte, lettere ecc. – se osservati attentamente e considerati nella loro unità, ampliando la visione del singolo pezzo, offrono la possibilità  di chiarire e di contestualizzare al meglio la forma e l’idea del nostro passato.

Testata di lettera del 'Direttorio Esegutivo' con medaglia di Giunio Bruto sormontata da berretto frigio, circondata da rami di quercia e affian
Testata di lettera del ‘Direttorio Esegutivo’ con medaglia di Giunio Bruto sormontata da berretto frigio, circondata da rami di quercia e affian

Proprio dalle stesse riflessioni nasce la mostra Napoleone all’Ambrosiana. Percorsi della rappresentazione, che riunisce e pone in dialogo tra loro tutta una serie di opere ed oggetti risalenti all’epoca della Milano napoleonica e conservati oggi alla Biblioteca e alla Pinacoteca Ambrosiana. Cogliendo l’occasione del Bicentenario Napoleonico di cui si celebra l’anniversario proprio questo anno, la mostra offre ai visitatori l’opportunità di immergersi nelle dinamiche sociali, politiche e culturali dell’epoca. Protagonisti dell’esposizione sono documenti unici, alcuni dei quali connotati anche di una certa ironia come ad esempio gli scritti satirici o i libretti decantanti i trend dell’epoca circa i tagli di capelli consigliati per l’uomo (capelli alla Brutus e più tardi alla Titus Vespasiano).

Questa costellazione di testimonianze – tra cui compaiono incisioni, disegni, relazioni, opere teoriche a stampa e periodici, dipinti e così via -magistralmente selezionate da Francesca Barbieri e Alessandra Mignatti, intende proporre un percorso espositivo fondato sul tema della rappresentazione, ovvero dell’immagine che la Milano del tempo intendeva -sotto i principi napoleonici-  trasmettere di se stessa. Non si è però di fronte ad una mera celebrazione degli usi e costumi dell’epoca, piuttosto all’interno di una riflessione a tutto campo che intende enucleare sia i limiti che i progressi dell’esperienza napoleonica in diversi campi. Quanto Napoleone tenesse all’immagine della Milano della Repubblica cisalpina e alla rappresentazione del suo potere politico, lo si percepisce proprio nei molti ed eterogenei documenti presenti in mostra che spaziano dall’universo del teatro a quello burocratico. Analizzare le incisioni celebrative o le testate di lettere vuol dire andare a capire questi meccanismi di rappresentazione che hanno come obiettivo la memoria e la propaganda.

Guanti indossati da Napoleone Bonaparte (1769-1821) a Waterloo © Veneranda Biblioteca Ambrosiana e Mondadori Portfolio
Guanti indossati da Napoleone Bonaparte (1769-1821) a Waterloo © Veneranda Biblioteca Ambrosiana e Mondadori Portfolio

Ecco che allora anche l’indagine dei simboli presenti in tali testimonianze risulta cruciale. L’immagine di Bruto, ad esempio, risulta ricorrente durante tutta la prima fase dell’instaurazione del potere napoleonico, tanto nelle testate delle carte quanto negli opuscoli di moda, in quanto Bruto è simbolo di forza.

Nel 1802 invece nasce la Repubblica e grazie alle carte deduciamo il cambiamento dell’assetto politico in quanto spariscono le parole di uguaglianza e libertàlasciando il posto alle immagini della bilancia e della spada rivolta verso l’alto, simboli di giustizia e di tenacia.

Il percorso si snoda cronologicamente a partire dall’arrivo delle truppe francesi a Milano e giunge sino al 1814. Tra le curiosità sono esposti anche i guanti che Napoleone usò durante la famosa battaglia di Waterloo come epilogo ed emblema degli ideali e della gesta della sua vita.

 Infine, nella sala Federiciana, sono presenti alcuni disegni di Leonardo da Vinci, coinvolti a loro tempo –insieme a celebri opere conservate all’Ambrosiana, come il frontespizio miniato realizzato da Simone Martini per il Codice Virgiliano di Francesco Petrarca del 1340- nelle spoliazioni napoleoniche e fortunatamente restituiti.

Beretini Gaetano (su disegno di Gasparo Galliari), Veduta dei Pubblici Giardini di Milano in tempo delle feste pubbliche. Dedicata a S.A.I. la S
Beretini Gaetano (su disegno di Gasparo Galliari), Veduta dei Pubblici Giardini di Milano in tempo delle feste pubbliche. Dedicata a S.A.I. la S

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