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La pittrice e il ladro, un’amicizia artistica nata da un furto

La pittrice e il ladro

La pittrice e il ladro

La Pittrice e il Ladro, l’improbabile amicizia tra un’artista e l’uomo che l’ha derubata delle sue opere. Dall’8 novembre al cinema

Il mondo dell’arte è pieno di furti e di storie incredibili. A volte può anche succedere che un ladro si trasformi in modello. Barbora Kysilkova è un’artista e le sono stati rubati due quadri, inizia così la sua ricerca per far luce su questo furto. Una volta rintracciato il ladro però stringerà con lui un’insolita amicizia. È incredibile lo so però è così realmente. Questa storia è al centro del documentario La Pittrice e il Ladro del regista norvegese Benjamin Ree, vincitore del Premio speciale della giuria al Sundance Film Festival 2020, del Premio del pubblico al London Film Festival 2020, e in arrivo nelle sale italiane dall’8 novembre. «Sono sempre stato affascinato dai ladri di opere d’arte – ha spiegato il regista – Chi sono questi delinquenti? Come scelgono i quadri? Lo fanno per soldi o amore genuino per l’arte?».

Nel 2015  Benjamin Ree si imbatte nella storia di un furto d’arte alla Galleria Nobel in Oslo. Sono stati rubati due dipinti di un’artista poco conosciuta, entrambi i responsabili erano stati condannati a 75 giorni di prigione. Nel frattempo però la Kysilkova ha chiesto a uno dei ladri di posare per un ritratto. Il regista decide allora di contattarla per saperne di più: «Quando ho cominciato a girare il documentario, non sapevo che i due sarebbero diventati grandi amici. A dire il vero, non sapevo neanche come sarebbe andata a finire la storia».

La pittrice e il ladro La pittrice e il ladroIl regista ha seguito Karl-Bertil Nordland (il Ladro) e Barbora Kysilkova (la Pittrice, qui il suo profilo Instagram) per quasi 3 anni, dal 2015 al 2017, periodo non privo di colpi di scena. A pochi mesi dall’inizio delle riprese, Karl è rimasto coinvolto in un incidente d’auto che lo ha lasciato quasi paralizzato, la sua è una vita segnata da tossicodipendenza, crimine, prigione ma proprio per questo, secondo Barbora, così affascinante da dover essere rappresentata sulla tela: «Credo che ogni dipinto che realizzo mi porti un passo o qualche passo più avanti in ciò che cerco, che è l’umanità, non necessariamente nella sua prospettiva più felice. La gioia più profonda a volte arriva attraverso cose meno positive o meno felici. In questo senso, Karl-Bertil è un pozzo infinito di ispirazione».

L’artista diventa così amica del ladro, nonché suo supporto in momento particolarmente drammatico della sua vita delinquenziale. I ritratti rubati però non sono ancora stati ritrovati… Un giorno però, le carte in tavola cambiano, grazie al contributo di un personaggio inaspettato.

>> La Pittrice e il Ladro, clip in esclusiva. Al cinema dall’8 novembre

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