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Sincretismo culturale e globalizzazione. Oscar Murillo dipinge la contemporaneità a Roma

Oscar Murillo, (untitled) surge, 2021. Courtesy the artist. © Oscar Murillo Photo by Tim Bowditch and Reinis Lismanis Oscar Murillo, (untitled) surge, 2021. Courtesy the artist. © Oscar Murillo Photo by Tim Bowditch and Reinis Lismanis
Oscar Murillo, (untitled) surge, 2021. Courtesy the artist. © Oscar Murillo Photo by Tim Bowditch and Reinis Lismanis
Oscar Murillo, (untitled) surge, 2021. Courtesy the artist. © Oscar Murillo. Photo by Tim Bowditch and Reinis Lismanis
Fondazione Memmo presenta a Roma, dal 10 novembre 2021 al 20 marzo 2022, Spirits and Gestures. La rima mostra personale in Italia dell’artista Oscar Murillo.

Difficile stabilire precisamente modi e tempi in cui l’espressione culturale e quella economico-politica vanno a intrecciarsi, se una precede l’altra o se invece si tratta fin da subito di un sistema interconnesso e impossibile da sbrigliare. Per esempio, secondo Oscar Murillo, il sincretismo culturale sarebbe diretta conseguenza della globalizzazione. Del resto la sua ricerca artistica, che nel 2019 l’ha portato tra i vincitori del Turner Prize, si è da sempre concentrata sul funzionamento e sulle interazioni tra sistemi di potere integrati.

Questo approccio ampio e complesso al mondo dell’arte, ha portato la Fondazione Memmo a invitare l’artista a Roma per visitare la città e gli spazi della Fondazione, con l’obiettivo di dare forma a un nuovo corpus di opere destinate a una mostra personale, in risposta diretta al contesto.

Nei due anni trascorsi, Murillo ha sviluppato il suo progetto lavorando dal proprio studio in Colombia. La mostra comprende dipinti realizzati a La Paila, confluiti poi all’interno di un’installazione site-specific realizzata al ritorno dell’artista a Roma. I lavori presentati portano inevitabilmente le tracce degli sconvolgimenti che hanno caratterizzato l’ultimo periodo, ponendo inoltre l’accento sulle forti iniquità e le sistematiche contraddizioni della società a livello globale.

L’installazione realizzata alla Fondazione Memmo vede la presenza di otto dipinti inediti, che proseguono la ricerca avviata con le serie news e surge.

Nella serie surge Murillo presenta degli sfondi pittorici ricoperti da segni di matrice gestuale, dense pennellate di colore a olio che galleggiano orizzontalmente sulla superficie dell’opera; un richiamo all’espressionismo astratto, ma anche allusione alla forza cancellatrice dell’acqua. I lavori in mostra rappresentano una novità all’interno della serie per la sperimentazione sulla densità del colore. Mentre alcuni dipinti sono dominati da segni incisivi, altri riportano tocchi più leggeri che lasciano emergere gli strati sottostanti: una sovrapposizione di tele lavorate con tecniche diverse e cucite insieme. Per la prima volta Murillo mostra inoltre una vibrante palette di colori rossi che arricchisce i dipinti di un’ampia gamma di sfumature.

Realizzate durante i mesi della pandemia, in queste opere di Murillo affiora una bellezza scintillante, oltre la quale si intravede un collasso già in atto nella società, ma che gli accadimenti degli ultimi 18 mesi hanno portato alla ribalta. Questo senso di instabilità latente è suggerito ulteriormente dall’artista attraverso l’uso di oggetti di culto quali inginocchiatoi e panche da chiesa. La genesi di queste opere si può rintracciare nelle visite di Murillo a Roma e nell’osservazione del peso che la storia e la religione esercitano sulla città.

Spirits and Gestures allude a diverse questioni di stringente attualità: le inquietudini che pervadono la società, il cambiamento climatico e i disastri ambientali, accompagnati da riflessioni più ampie sulla condizione umana. Nonostante ciò, la mostra non si presta a letture allegoriche dirette, quanto a un’esperienza stratificata e avvolgente.

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