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Un dipinto olandese, trafugato nel 1979, potrebbe rivelarsi un’opera di Rembrandt

Il curatore Timo Trümper e il Direttore della Comunicazione della Friedenstein Palace Foundation Marco Karthe osservano il ritratto potenzialmente attribuibile a Rembrandt. Photo: Martin Schutt/picture alliance via Getty Images. Il curatore Timo Trümper e il Direttore della Comunicazione della Friedenstein Palace Foundation Marco Karthe osservano il ritratto potenzialmente attribuibile a Rembrandt. Photo: Martin Schutt/picture alliance via Getty Images.
 Il curatore Timo Trümper e il Direttore della Comunicazione della Friedenstein Palace Foundation Marco Karthe osservano il ritratto potenzialmente attribuibile a Rembrandt. Photo: Martin Schutt/picture alliance via Getty Images.
Il curatore Timo Trümper e il Direttore della Comunicazione della Friedenstein Palace Foundation Marco Karthe osservano il ritratto potenzialmente attribuibile a Rembrandt. Photo: Martin Schutt/picture alliance via Getty Images.
Nel gennaio del 2020, cinque dipinti Old Master sono stati restituiti al Museo Ducale di Gotha, in Germania. Le opere erano state trafugate in una famigerata rapina quarant’anni fa. Gli esperti del museo ora credono che una di quelle opere d’arte, un ritratto olandese di un uomo barbuto, potrebbe essere molto più prezioso di quanto si è pensato fino ad oggi. Potrebbe infatti essere stato realizzato da Rembrandt.

Almeno questa è la teoria sollevata nel catalogo realizzato per Back in Gotha! I Capolavori Perduti, la mostra che raccoglie al Museo Ducale questa e le altre tele trafugate.

Anche prima del furto, il mistero circondava la provenienza del dipinto. Completato tra il 1629 e il 1632, l’opera era stata precedentemente attribuita all’allievo di Rembrandt, Ferdinand Bol, e poi al suo contemporaneo Jan Lievens. Ma l’analisi completata dopo il ritorno a casa dell’opera ha escluso entrambe queste teorie.

Il curatore della mostra, Timo Trümper, si è così espresso: “Possiamo essere sicuri che è nato nello studio di Rembrandt. La domanda è: quanto è Rembrandt e quanto i suoi allievi?“. Gli esperti, sulla questione, non hanno ancora trovato un punto di convergenza.

I diversi substrati pittorici hanno fatto drizzare le antenne dei ricercatori, così come la qualità della composizione. Degna di nota è anche la somiglianza del dipinto con un ritratto di Rembrandt conservato all’Harvard Art Museums di Cambridge, Massachusetts, che reca la firma dell’artista sul verso ed è datato 1632.

Proseguono così le ricerche sull’opera, ma potrebbero passare molti anni prima di avere un’idea più chiara e definita di chi ha realizzato la tela. Nel frattempo, possiamo goderci una nuova scoperta relativa al furto di cui sono state oggetto i cinque dipinti Old Master.

Nel catalogo è infatti incluso il saggio di un giornalista che ricostruisce le dinamiche del rocambolesco furto del 1979. Un uomo di nome Rudi Bernhardt avrebbe infatti aiutato a rubare le tele e a contrabbandarle attraverso il confine con la Germania Ovest. Bernhardt, macchinista della Germania dell’Est, è morto nel 2016. E con lui, probabilmente, la conferma della bontà di questa pista.

Quella notte di 42 anni fa furono rubati i dipinti di Frans Hals e Hans Holbein il Vecchio; una copia di un autoritratto di Anthony van Dyck, completato da un suo contemporaneo; e un paesaggio proveniente dallo studio di Jan Brueghel il Vecchio.

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