Riportate alla luce dal fango due splendide teste di divinità greche, Afrodite, dea dell’amore e della bellezza, e Dioniso, dio del vino e dell’ebrezza
Che la Turchia sia una miniera di tesori archeologici molti ancora da esplorare non è una novità. Tuttavia non finiscono di sorprendere ritrovamenti come quello avvenuto nei giorni scorsi ad Aizanoi, antica città situata a 50 chilometri dal centro di Kütahya. Motivo? Intanto perché ad essere riportate alla luce sono state due splendide teste di divinità greche, Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza, e Dioniso, il dio del vino e dell’ebrezza. Ma forse ancor di più a stupire i ricercatori e gli osservatori sono state le modalità del rinvenimento. Le sculture sono infatti magicamente riemerse dal fango, dissotterrate durante le recenti indagini nel letto di un torrente dell’antica città.
“Questi sono risultati importanti”, ha commentato il professor Gökhan Coşkun dell’Università Dumlupınar, coordinatore degli scavi. “Poiché mostrano che la cultura politeista dell’antica Grecia è esistita per molto tempo senza perdere la sua importanza in epoca romana. I risultati suggeriscono che potrebbe esserci stato un laboratorio di scultura nella regione”. Peraltro le due teste andranno a ricomporre altrettante sculture le cui rimanenti parri furono trovate in un precedente scavo. Aizanoi, situata a una cinquantina di chilometri dal centro di Kutahya, è stata inclusa nel 2012 nella lista provvisoria del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Nota fin dall’età del bronzo, fu importante centro politico ed economico in epoca romana; conserva un bellissimo e ben conservato tempio di Zeus.
