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Antisemitismo, ieri e oggi: un museo di Berlino ha acquisito una collezione che racconta la persecuzione

Card game "The Game of Old Maid" with anti-Semitic playing cards circa 1920 © Deutsches Historisches Museum
Carte da gioco “The Game of Old Maid” con disegni antisemiti, circa 1920 © Deutsches Historisches Museum
Un museo tedesco ha acquisito 15.000 oggetti che ripercorrono la storia dell’antisemitismo in Europa. Il museo li ha raccolti sia per conservarli come documentazione storica che per impedirne la commercializzazione sul mercato aperto.

Il Deutsches Historisches Museum di Berlino ha acquisito la Collezione Wolfgang Haney, un’importante raccolta di oggetti e manufatti che documentano l’antisemitismo attraverso due secoli di storia europea.

Wolfgang Haney, morto nel 2017 all’età di 93 anni, ha trascorso più di tre decenni a raccogliere 15.000 oggetti che ripercorrono la storia dell’antisemitismo in Europa. Dai documenti che mostrano come gli ebrei siano stati perseguitati agli articoli che raccontano l’insabbiamento da parte dei media delle atrocità avvenute sotto il Nazional Socialismo dopo il 1945. Fino alle testimonianze più recenti delle manifestazioni contemporanee ad opera dell’estremismo di destra.

La donazione arriva infatti in un periodo in cui l’antisemitismo è in aumento in Germania. Il paese l’hanno scorso ha fatto registrare il maggior numero (59) di attacchi antisemiti nell’UE.

È importante per il museo affrontare il passato e il presente dell’antisemitismo in modo più incisivo di prima“, ha affermato Raphael Gross, presidente del Deutsches Historisches Museum, aggiungendo che la collezione aiuterà “i visitatori a guadagnare una comprensione più profonda di come atteggiamenti antisemiti, immagini e propaganda di odio abbiano plasmato la vita quotidiana in Germania e in altri paesi europei dalla metà del XIX secolo”.

Haney, nato a Berlino nel 1924 da madre ebrea e padre cattolico, da ragazzo era appassionato collezionista di francobolli e monete. In seguito ha vissuto in prima persona le atrocità della seconda guerra mondiale. Sua madre ha evitato la deportazione nascondendosi in una foresta a est di Berlino, ma molti dei suoi familiari furono uccisi ad Auschwitz. Suo padre, per esempio, fu deportato per aver sposato una donna ebrea.

Durante la guerra, Haney aiutò gli ebrei (compresa sua madre) a nascondersi dalla persecuzione nazista. Dopo la fine del conflitto, iniziò a raccogliere prove della persecuzione degli ebrei, accumulando poster, soprammobili, monete, tessere annonarie e fotografie. La sua ricerca l’ha portato fino in Germania, dove ha speso più di 1 milione di euro per accrescere la sua collezione. Nel 2006 ha ricevuto l’Ordine al Merito di Berlino, la più alta onorificenza della città.

Le opere sono molto rare e preziose, tanto che alcune richiedono ulteriori ricerche, in quanto c’è il timore possano essere state saccheggiate. Come i resti di rotoli della Torah, rubati dalle sinagoghe dell’Europa orientale e successivamente utilizzati come carta da regalo dai soldati tedeschi. Così come per tanti oggetti religiosi, “vittime” predilette dei saccheggi nazisti.

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