Tra curatela e consulenze di mercato, Denis Curti presenta i suoi progetti alla Leica Galerie di Milano.
Il dilemma tocca da decenni tanti appassionati che, frequentando esposizioni e musei, aspirano a costruire una propria raccolta personale. Ma se la passione è la chiave di volta per scegliere tra classici o contemporanei, ritratti, o paesaggi, sperimentazioni o nudi artistici, nel mercato globale della fotografia più che mai serve il parere degli esperti come base di partenza per conoscere le differenze tra stampe, tirature, analogico e digitale e molte altre dinamiche e peculiarità di questo settore artistica.
Denis Curti conosce bene questo universo artistico e la sua competenza, per citare solo le sue iniziative recenti, spazia dalla direzione della Casa dei Tre Oci a Venezia alla consulenza per patrimoni d’arte, per libri, mostre e, dal 2015, si estende a STILL, lo spazio multifunzionale milanese che ruota intorno a tutto quello che concerne la fotografia.
Pochi giorni fa ha lanciato UNA COLLEZIONE IDEALE, fino al 15 gennaio 2022 alla Leica Galerie di Milano per dare una chiara lettura ai visitatori sul come districarsi nel complesso mondo del collezionismo. E, nello spazio prestigioso nel cuore della città, propone una rassegna con autori di varie epoche, nomi tra i più gettonati nelle Fiere e nelle aste internazionali, una sorta di excursus didattico per orientarsi nella vasta gamma di proposte e come sottolinea “per garantire nello stesso tempo un’offerta di indiscutibile qualità artistica”. Con in mente un chiaro obiettivo: “L’idea era quella di avere una specie di campionario ideale per capire le differenze di quello che offre il mercato e da lì cominciare a distinguere per esempio tra un vintage, una stampa moderna, o una prova d’autore, tra una open o una limited edition. O ancora l’importanza dell’autenticazione e dalla tiratura degli esemplari. Questa mostra vuole mettere insieme diverse tipologie al di là della dimensione estetica”.
Così si susseguono in galleria opere come Composition 1930-1935, un vintage di Florence Henri timbrata e firmata sul retro a 3,000 euro, o Dagherrotipo di Beniamino Terraneo, opera unica su lastra d’argento con doratura a 1,200 euro; o ancora il vintage di Manuel Alvarez Bravo, esponente di primo piano della fotografia centroamericana, intitolato En el mercado, Merida, 1937, firmato sul retro dal fotografo con la sigla M.A.B. nel 2000 e in vendita a 20,000 euro.
“È una vera e propria rassegna composita dove paradossalmente io ho scelto di Weegee, una star del fotoreportage ma anche aperto alla sperimentazione, – Marilyn Monroe distortion, fine anni ’50, Gelatina ai sali d’argento – perché è una stampa successiva solo timbrata e quindi il mercato ha fatto scalare il prezzo a 3,500 euro in base a queste caratteristiche. Se invece fosse stata una foto vintage, firmata da Weegee, il valore sarebbe stato di 10,000 euro” spiega Curti.
Il percorso espositivo in galleria comprende 25 opere selezionate tra le raccolte dei più noti autori italiani come Paolo Gioli, Gabriele Basilico, Mario Giacomelli, Aldo Ballo, Franco Grignani ed esponenti delle nuove generazioni come Paolo Ventura. E altri fotografi internazionali oltre a quelli già citati come Edward Weston, Julius Shulman o Pierre Molinier. Fino a metà gennaio Denis Curti alla Leica Galerie presenta una sorta di guida ai neo collezionisti prima di affrontare aste e Fiere: “La fotografia non è come un iPhone 13 che ha un prezzo fisso in qualsiasi parte del mondo e il modello resta sempre lo stesso. Le fotografie sono sempre fotografie ma sono tutte diverse e dipende da chi le ha scattate, quando sono state realizzate e con quali logiche di mercato e tutto questo determina prezzi diversi”.