L’ultimo capitolo della rassegna dedicata al lavoro di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi raccoglie alcune delle riflessioni e riletture più profonde della storia del Novecento, dai totalitarismi alle conquiste degli imperi coloniali. Sono le Iperboli, nella videogallery del Museo Maxxi di Roma – sempre a ingresso gratuito – dal 16 novembre al 12 dicembre.
Dopo il primo capitolo introduttivo, Legami, che ha celebrato la vita personale e il legame indissolubile tra i due artisti, il secondo intitolato Conflitti, una selezione di film dedicati al tema della guerra, Corpi, che ha approfondito il tema del corpo come involucro di simboli e storie, è ora la volta del quarto e ultimo capitolo: Iperboli.
Le sette opere che compongono questa quarta rassegna raccolgono alcune delle loro riflessioni e riletture più profonde della storia del Novecento, dai totalitarismi alle conquiste degli imperi coloniali. La camera analitica, inventata dagli artisti, ha indagato nel corso degli anni centinaia di pellicole amatoriali, di documentazione, propaganda, recuperate in archivi storici come quello di Luca Comerio, cineasta ufficiale della Grande Guerra. Le opere Diario Africano e Visioni del Deserto mostrano lo sguardo sul ‘diverso’ dei primi esploratori europei in viaggio in Africa, genesi di una conquista inarrestabile di popoli e territori di cui il film Images d’Orient – Tourisme Vandale, ci racconta le conseguenze più estreme.
Gli altri film, narrazioni diverse della dittatura nella prima metà del Novecento, riportano nel presente i tanti volti del potere e della violenza, storie poco conosciute come le atrocità del colonialismo italiano in Etiopia, l’invasione dei Balcani da parte delle truppe naziste e la perdita della libertà di espressione sotto la dittatura di Stalin. Queste immagini, lente e contrastanti, poetiche e brutali al tempo stesso, trovano una chiave di lettura nell’opera Animali Criminali, nella sua rappresentazione metaforica dell’indole umana e della legge del più forte.