Si chiama Strappare lungo i bordi la nuova serie animata firmata Zerocalcare (1983). Scritti e diretti dall’artista, i sei episodi si svolgono tra Roma e Biella, sulle note di una colonna sonora d’eccezione, con musiche originali a cura di Giancane e pezzi di Manu Chao, Tiziano Ferro, Band of Horses, Billy Idol, M83 e Generation X.
Prodotta da Davide Rosio e Giorgio Scorza, la serie è stata presentata dalla piattaforma di streaming Netflix il 17 novembre 2021, riscuotendo immediatamente un grande successo. Autoritratto intimo, divertente, ironico e intelligente, Strappare lungo i bordi racconta, in ordine cronologico ma anche attraverso flashback e digressioni, le fasi della vita di Zerocalcare dagli anni delle scuole medie a quelli del liceo fino al presente: il tutto tramite le sfumature e la poesia del romanesco, già amato dai più grandi della letteratura, da Trilussa a Pasolini. Accompagna in questo viaggio il fumettista di Rebibbia, che doppia se stesso e tutti i personaggi del racconto (almeno, fino all’ultimo episodio!), l’attore Valerio Mastandrea, che con la sua voce interpreta un cinico e sarcastico armadillo dalla figura antropomorfa, la coscienza di Zero.
Pseudonimo di Michele Rech, Zerocalcare si dedica per la seconda volta all’animazione, dopo la serie di 9 corti animati del 2020, Rebibbia Quarantine, dando vita a un’opera irresistibile, da guardare tutta d’un fiato. Corale e universale, è dedicata a quel difficile momento che è l’adolescenza, dell’artista e di tutti noi giovani, ma anche a ciò che significa diventare adulti e prendersi delle responsabilità, con un’ironia e una semplicità che sono in grado di affrontare anche le tematiche più delicate e difficili come l’ombra della depressione, il dolore del perdita e il dramma del suicidio, il baratro delle relazioni tossiche.