Guardandosi indietro ora, dopo un anno lungo e complesso, la strada percorsa sembra davvero tanta. Una corsa a tappe che ha visto Il Ponte Casa d’Aste mettere in fila una grande serie di incanti, molto spesso di successo. É con questa leggerezza (e soddisfazione) che la maison milanese si avvicina all’ultimo appuntamento dell’anno. A chiudere il 2021 è l’asta di Arti Decorative del ’900 e Design. Appuntamento in via Pitteri 10 il 16, 17 e 20 dicembre.
E come spesso accade il catalogo del Ponte declina la sua attenzione tanto nell’aspetto estetico che a quello narrativo dei lotti che propone. Ecco quindi che la sezione dedicata agli anni ’30 presenta tre grandi storie italiane.
Quella di Giancarlo Palanti che, insieme a Franco Albini, dopo un breve tirocinio presso lo studio di Gio Ponti iniziò a realizzare i suoi primi lavori studio di progettazione di via Panizza a Milano. Tra questi le due opere, inedite, presenti in asta. Due scrivanie (entrambe stimate € 4.000 – 5.000) e una poltroncina “razionalista” (stima € 3.200 – 3.500) in profilato metallico a sezione quadrata e a doppia T.
Quella di Carlo Scarpa, di cui sono presentati, per la prima volta, due espositori (entrambi stimati € 18.000 – 20.000). Verticali, in legno, dalla forma slanciata, risalgono al 1930. Furono realizzati per la manifattura Maestri Vetrai Muranesi di Cappellin e C., che affidò la progettazione del proprio padiglione alla IV Triennale di Monza proprio al designer veneziano.
Quella di Guglielmo Ulrich del quale giungono per la prima volta sul mercato antiquariale gli arredi disegnati per Casa Ciaccia nel 1939. In particolare si tratta di sei sedie (stima € 3.500 – 4.500); un tavolo tondo (stima € 5.000 – 6.000) con piano in marmo statuario di Carrara e fusto rivestito in pergamena; e una credenza (stima € 3.500 – 4.500) in mogano e ottone.
Dopodiché si distingue la sezione dedicata al vetro soffiato. Delicato, leggero, prezioso. Anche esotico quello del maestro giapponese Yoichi Ohira (stima € 4.000 – 6.000), autore di una collezione di vasi in vetro soffiato a murrine con complesse trame e lavorazioni. Altrettanto pregevoli quelli di Fulvio Bianconi. Un vaso globulare (stima € 6.000 – 8.000), proveniente da collezione privata e concepito dall’artista milanese come dono personale nel milieu familiare di Bruno Danese; e una bottiglia a fasce (stima € 4.200 – 4.500) del 1951, che si colloca nella migliore produzione Venini disegnata dall’artista milanese.
Addentrandosi nello spazio dedicato al design emergono storici nomi e interessanti riscoperte. Immancabile Gio Ponti, di cui segnaliamo una selezione di arredi e di ceramiche, tra cui un raro piatto Le Attività Gentili (stima € 10.000 – 12.000). Più particolare Angelo Mangiarotti, in asta con un tavolo da pranzo in marmo di Carrara (stima € 7.000 – 8.000) della serie Eros. Chiude Vico Magistretti, di cui è stato possibile identificare e documentare, grazie ad una ricerca congiunta fra il dipartimento di Design de Il Ponte e la Fondazione Magistretti di Milano, il prototipo della celebre lampada Sonora (stima € 1.000 – 1.200). Commissionato all’acciaieria tedesca Krupp, si presenta in una precoce e massiccia versione in metallo calandrato.