Decine di bandiere d’artista installate a Sipicciano in occasione della giornata del contemporaneo, a cura di Antonio Arevalo
La bandiera nasce come un drappo che rappresenta una realtà politica, una fazione, un territorio, uno Stato o una organizzazione. La bandiera, in tal senso è un simulacro. Le bandiere sono un tema controverso anche se in arte sono state trattate da moltissimi artisti; pensiamo alle bandiere americane di Jasper Johns e Robert Rauschemberg, alle bandiere della pace di Mario Ceroli, agli arazzi di Alighiero Boetti. A quelle di Jean-Michel Basquiat e Keit Haring, alla bandiera afroamericana di David Hammons, a quelle di Barbara Kruger. Ai piani inclinati di Robert Longo, ai separè di Salvatore Vendittelli, alle bandiere nere ai Poli e a quella spagnola intrisa nel sangue di Santiago Sierra.
E le gran soire di Claude Leveque, la memoria del fuoco di Elisa Franzoi, mujer con bandera negra di Laura Pinta Cazzaniga. La proposta di monumento di Sam Durant, seja marginal seja heròi di Oiticica e quelle Rom di Luca Vitone. Alle installazioni di Studio Azzurro, alle nostre bandiere nere dedicate a Spinoza e a Ferrer y Guardia. Alla bandiera pirata di Exyzt!, alle bandiere degli Stati scomparsi di Ivan Grubanov, alle bandiere a terra di Franz Ackerman, alle bandiere del mondo di Michelanglo Pistoletto. A quelle di Daniel Buren, a quelle di Joe Tilson, alle bandiere bianche di Mishca Leinkauf e Matthis Wermke sul ponte di Brooklyn, per finire con la bandiera per internet di Mark Napier.
Ciascun artista ha sempre trattato il tema da un punto di vista originale, unico. Come ci ricorda Santiago Sierra la bandiera nera nasce con la Comune di Parigi come bandiera del lutto della strage compiuta per reprimere quella rivoluzione, la bandiera nera è dunque la bandiera provvisoria, la penultima dell’umanità, in attesa di quel tempo dove non serviranno più bandiere. Comincio raccontando l’operazione dal suo inizio anarchico; il romanzo post-cyberpunk di Neal Stephenson SNOW CRASH che scrisse nel lontano 1992 che descriveva una distopia, il contrario dell’Utopia del nostro Ideale, mentre, l’impareggiabile José Saramago scrisse ‘cecità’, (titolo originale, in lingua portoghese: Ensaio sobre a Cegueira, letteralmente Saggio sulla cecità) subito dopo, giusto nel 1995, dal romanzo fu tratto un film di Ferdinando Meirelles, che vale la pena di vedere… Blindness; debuttò come film d’apertura al Festival di Cannes del 2008 e uscì poi nelle sale negli Stati Uniti nell’ottobre dello stesso anno.
In cecità c’è una pandemia che fa perdere la vista a tutti e naturalmente, la cecità causa uno stato d’eccezione e lo scatenarsi di molte violenze così che diviene metafora di rapporti di potere sia tra le persone che con lo Stato. A partire dal primo, dico SNOW CRASH, dove è descritta una città immaginaria governata solo da enterprises, imprese, multinazionali, come oggi va più o meno non ci sono più bandiere nazionali (ogni Stato è stato già distrutto dal turbo anarco capitalismo..) solo loghi, segni, come ideogrammi e simboli che diventano bandiere del consumismo, della devastazione del pianeta; un artista importantissimo secondo me, Mark Napier, pionere dell’arte digitale crea nel 2002 un opera di file art/ net art.
Durante la pandemia, insegnando a distanza, sono stati invitati artisti internazionali e studenti a stare al gioco, a entrare su net.flag e cambiare la bandiera ma chiedendo loro anche di cucirla 100×70 di stoffa vera, una riappropriazione, rispetto al FILE che si è esposto nel sito del Guggenheim ma ovviamente è lavoro morto, è GRATIS; in questa sede di Sipicciano, per la giornata del contemporaneo a cura di Antonio Arevalo, è stata presentata – a cura di Nicoletta Braga collettivo Escuela Moderna/Ateneo Libertario – l’installazione di molte decine di bandiere, sulle quali è intervenuta bendata Arianna Ferreri, a scompaginare questo ‘ordine Statuale turbocapitalista’. A piedi nudi, come i migranti della rotta balcanica. Ed è intervenuto Alfonso Prota della banda del racconto, rileggendo in italiano, brani dai libri di riferimento ossia Camus, De Lillo, Stephenson, Saramago.
Artisti partecipanti:
Valentina Achilli, Erika Agnello, Serena Alietti, Sara Aloisi, Vincenzo Astuto, Rebecca Avalli, Alessandra Barni, Anna Bellegati, Michela Benaglia, Alessandra Beniamino, Sara Bertoletti, Silvia Berbenni, Matteo Beltrami, Nicoletta Braga, Martin Brusinelli, Erica Bussandri, Alessandra Cancino Penonuri, Paola Capettini, Marina Capodaglio Marques, Angela Cangemi, Andrea Cacciola, Yutong Chen, Martina Chiarini, Emiliano Coletta, Antonella Conte, Maria Giovanna Cocozza, Francesca Colnago, Alessandra Dall’Ara, Lara Dellantonio, Giulia Carolina De Cesare, Giulia De Sario, Chiara di Fant, Manuel Ghidini, Arianna di Gregorio, Anna Ferrario, Arianna Ferreri, Lisa Fontana, Anna Groaz, Guihan Ren, Quian Jiang, Francesco Kalivaci, Katya Kovalchuch, Anastasia Klemm, Jessica Kurballi, Melania La Mastra, Antonella Paola Lettieri, Zhenru Liang, Matteo Lo Moro, Beatrice Lo Presti, Giulia Maffioletti, Isabella Maj, Michela Malacrida, Adele Marino, Elisa Martella, Massimo Mazzone, Michela Meloni, Federica Menozzi, Giulio Micillo, Noemi Mirata, Elena Mologni, Camilla Novati, Antonio Orio, Alfredo Oriti, Gayatri Pallavicini, Milda Poderyte Visentin, Francesco Proto, Sara Quatela, Marcella Rafaniello, Veronica Rolla, Raffaella Regina, Guihan Ren, Giulia Rosi, Caterina Rota, Riham Said, Veronika Salandin, Diana Sgreccia, Olga Sammarini, Norma Santi, Chiara Scaglioni, Sara Sghirinzetti, Caterina Simeoni, Laura Irena Signorini, Floida Skraqi, Morgana Spiriticchio, Danae Talarico, Giulia Toma, Trisha Salvatrice Tarascio, Elisa Tenedini, Osvaldo Tiberti, Aurora Vettori, Andrea Manca di Villahermosa, Deborah Zucchelli, Silvia Zambianchi, Chen Yu, Yu Xi Ci, Zhou Yaoshan, Yu Xici.