Ritorno a casa per i capolavori italiani. Nel tentativo di sostenere la vasta rete di collezioni museali pubbliche della penisola, l’Italia ha deciso di inviare 100 opere d’arte, normalmente conservate in istituzioni di livello mondiale, in piccole e remote località.
Nell’ambito dell’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura, denominata 100 opere tornano a casa, i lavori provenienti da 14 dei principali musei italiani – tra cui le Gallerie degli Uffizi di Firenze e la Pinacoteca di Brera di Milano – si muoveranno provvisoriamente verso altre istituzioni meno rinomate. Un modo per stimolare le visite nei siti meno visitati della penisola italiana. Le destinazioni, inoltre, non sono affatto casuali: sono i luoghi originari dove le opere sono state realizzate o da cui i loro creatori sono passata.
L’iniziativa incontra anche il tentativo di esporre con più frequenza opere che da tempo non si vedono, perché spesso custodite nei depositi dei musei. Dei circa 4,5 milioni di oggetti appartenenti al patrimonio artistico italiano solo il 10% è in mostra.
Il governo italiano ha stanziato 1 milione di euro per finanziare i costi di spedizione e di esposizione relativi al programma di ricollocazione, nonché per il restauro di alcune opere.
Il primo step dell’iniziativa dovrebbe essere compiuto nelle prossime settimane. Tra le 36 opere che viaggeranno ci sono i paesaggi del pittore seicentesco Salvator Rosa; dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Roma ora andranno al Museo Nazionale di Matera. Nel frattempo, alcune sculture e reperti storici partiranno dai principali musei di Torino e Roma verso le sedi di Trieste e Nemi.
Sei dipinti raffiguranti scene religiose di Giovanni Baglione, Cristoforo Roncalli e Simone Canterini hanno già lasciato la Pinacoteca di Brera a Milano direzione musei di Urbino e di Oriolo Romano.
La seconda fase del del programma sarà finalizzato in primavera. Più di 3.600 opere provenienti da 90 musei statali italiani sono state individuate come idonee per partecipare al progetto. A partire dal 2015, infatti, la Direzione Generale Musei, ha elaborato una banca dati composta da 3.652 opere, provenienti dai depositi di oltre 90 musei statali. La selezione delle opere e dei luoghi della cultura, curata dalla DG Musei insieme alle direttrici e ai direttori dei musei, ha tenuto conto di valutazioni e richieste provenienti dalle realtà periferiche. La scelta è avvenuta in base a tre criteri: opere provenienti da chiese o palazzi situati in altri territori e nel tempo confluite nei principali musei italiani, dipinti o sculture che in questo modo compiono un “ritorno a casa” nei luoghi per i quali sono stati realizzati; opere che integrano le collezioni del museo destinatario; opere che, inserite nelle collezioni di destinazione, danno vita ad accostamenti interessanti e favoriscono l’apertura dei musei verso nuovi pubblici.