Carla Acevedo-Yates, Tobias Ostrander e Mari Carmen Ramírez dirigeranno le iniziative curatoriali dell’Armory Show 2022, portando una prospettiva culturalmente unificata nelle sezioni curate della fiera.
Per l’edizione di settembre 2022, che si tiene presso il modernissimo Javits Center di New York, The Armory Show annuncia i suoi curatori per le sezioni Focus e Platform e il Curatorial Leadership Summit. Per la prima volta nella storia della fiera nata nel 1944, The Armory Show riunirà tre curatori con campi di pratica simili, quello dell’arte latinoamericana e latina, offrendo una visione allo stesso tempo distinta e unificata per le iniziative della fiera.
Carla Acevedo-Yates, Marilyn e Larry Fields Curator al Museum of Contemporary Art (MCA) di Chicago, curerà la sezione Focus; Tobias Ostrander, Estrellita B. Brodsky Adjunct Curator, Latin American Art alla Tate di Londra, curerà la sezione Platform; e Mari Carmen Ramírez, Wortham Curator of Latin American Art presso il Museum of Fine Arts di Houston, presiederà il quinto vertice annuale sulla leadership curatoriale.
Ogni sezione offre una prospettiva unica attraverso la quale i visitatori possono confrontarsi con criticità e temi culturalmente significativi. Dopo il successo dell’anno inaugurale della fiera al Javits Center, Focus e Platform si uniranno ancora una volta a Galleries, Solo e Presents, le altre sezioni della fiera.
Curata da Carla Acevedo-Yates, Focus sarà incentrata sull’attività di artisti individuali e coppie di artisti che esaminano questioni ambientali, concentrandosi sui climi personali e politici che interagiscono con la razza e il genere. Mettendo insieme artisti che riflettono in primo luogo le South-South ecologies, la sezione aprirà una conversazione transculturale sulla produzione artistica basata su approcci astratti, rappresentativi e concettuali.
Curata da Tobias Ostrander, Platform sarà dedicata a installazioni su larga scala e opere site-specific sotto il tema del Monumental Change. La sezione esaminerà come le recenti pratiche revisioniste, che fanno parte dei cambiamenti culturali che si verificano in tutto il mondo, stanno influenzando l’impegno degli artisti. Negli ultimi anni il pubblico ha assistito allo smantellamento, deturpazione e sostituzione di monumenti pubblici al fine di attuare strategie decolonizzanti mirate a rivedere la commemorazione di personaggi ed eventi legati a storie di schiavitù e razzismo, il tentativo di sterminio delle popolazioni indigene e l’appropriazione delle loro terre e la sottomissione delle donne. Platform ragionerà dunque su: quali argomenti potremmo cercare collettivamente di commemorare ora? Con quali materiali? E in che forma?
Infine Mari Carmen Ramírez presiederà il quinto vertice annuale sulla leadership curatoriale. Sotto la guida di Ramírez, il programma accoglierà curatori di tutto il mondo in un simposio, della durata di un giorno, incentrato sulle differenze e le affinità tra l’arte latinoamericana e/o latina. Gli spunti di riflessioni ruoteranno attorno a queste domande: chi è considerato “latinoamericano” o “latino”? Quali sono le basi storiche di queste distinzioni? Come si relazionano al campo più ampio dell’arte contemporanea? Come si relazionano ai dibattiti attuali su razza e genere?