Sono trascorsi dieci anni dall’ultima volta che il Museo Reale di Belle Arti di Anversa ha potuto esporre i suoi sette secoli di storia dell’arte. Ora l’attesa è quasi finita: il 25 settembre 2022 il KMSKA riapre le porte in una nuova veste più contemporanea.
Era il 2011 quando lo studio di architettura KAAN di Rotterdam ha dato il via al progetto di ricostruzione ed espansione di quasi tutte le aree del KMSKA. A partire dagli esterni, con il restauro della facciata e del tetto con lucernario e schermatura solare, la realizzazione di un nuovo mosaico all’ingresso, la creazione di un giardino e la trasformazione di quattro cortili storici in spazi museali.
Proprio quest’ultimo cambiamento strutturale ha permesso l’aumento del 40% della superficie espositiva. Ne è infatti nata una nuova ala: caratterizzata dalla predominanza del colore bianco, con incavi e 198 lucernari che lasciano entrare la luce del giorno; con un’avveniristica scala dai gradini in cemento levigato, lunga 40 metri e che supera un dislivello di 22 metri. Composta da 10 gallerie, quest’area si contraddistingue per l’asimmetria legata alle altezze, ai volumi e all’ingresso della luce, in contrapposizione alla perfetta simmetria dell’edificio storico, anch’esso oggetto di rifacimenti. Numerose, infatti, sono le ristrutturazioni apportate nelle sue stanze interne che, grazie a questi interventi, sono tornate all’originale bellezza. I pavimenti sono stati preservati il più possibile, le pareti rinfrescate e sono state apportate rifiniture in oro per le cornici della Sala Rubens e Van Dyck.
E veniamo quindi alla collezione, che comprende opere realizzate tra il XIV e XX secolo, una tra tra le prime al mondo per la raccolta di lavori dei Primitivi Fiamminghi. Come rilevante la sezione dedicata al barocco e all’arte moderna. Degli 8.4000 pezzi appartenenti al museo, ne sono stati selezionati 650 per l’esposizione. Dipinti, sculture, lavori su carta e oggettistica che hanno ricevuto mirati interventi di restauro (183 di cui 131 direttamente in loco e 53 esternamente) e di conservazione (6.475 trattamenti).
Fra i numerosi capolavori, si ricordano quelli di: Simone Martini, Antonello da Messina, Jan van Eyck, Rogier van der Weyden, Jean Fouquet, Hans Memling, Peter Paul Rubens, Anthony van Dyck, James Tissot, James Ensor, Henry Van de Velde, George Grosz, Amedeo Modigliani, Günther Uecker, Rik Wouters e René Magritte.
L’organizzazione della collezione è stata pensata suddividendo nell’edificio storico i lavori precedenti il 1880 e nella nuova sezione le opere successive a questa data. James Ensor, la cui collezione presso il KMSKA è la più importante a livello mondiale, rappresenta il trait d’union e sarà presente in entrambi i luoghi. All’interno, le sale non sono disposte in sequenza cronologica, per artista o stile: i lavori sono mostrati con una varietà di prospettive tematiche dinamiche e stimolanti.
Il nuovo corso del KMSKA vuole dunque inserire il museo nel contesto contemporaneo di Anversa, senza però dimenticare la tradizione da cui proviene. Basti pensare che è l’unico museo delle Fiandre con annesso Istituto Accademico, per la sua storia, che affonda le sue radici alla fine del 1800. Dall’altra parte ha predisposto nuovi spazi dedicati all’arte contemporanea, sale che ospitano prestiti esterni e mostre temporanee. Ha inoltre coinvolto coinvolti ventidue artisti contemporanei per il progetto di residenza d’artista, che prevede, per la durata di cinque anni, il contatto diretto con la collezione al fine di trarre ispirazione dagli antichi maestri e dare vita a lavori che spaziano in differenti ambiti artistici: pittura, scultura, testi, musica, immagini e spettacoli.
Tante novità, architettoniche e contenutistiche, che non vediamo l’ora di vedere.