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Aste Boetto. Report delle attività 2021

Alighiero Boetti, Aerei Alighiero Boetti, Aerei (1992), penna biro su carta, 3 elementi cm 70x50
Alighiero Boetti, Aerei
Alighiero Boetti, Aerei (1992), penna biro su carta, 3 elementi cm 70×50
Complice l’esplosione della pandemia, il 2020 non è stato un anno particolarmente scoppiettante in sede d’asta. Ecco quindi che le circostanze ci hanno lasciato in dote un 2021 incredibile, in cui tutte le case d’aste italiane hanno recuperato le ristrettezze dell’anno precedente. Il risultato? Un fitto susseguirsi di incanti e aggiudicazioni da record.
Per verificare che la ripresa del mercato sia reale bisognerà attendere il prossimo anno, ma nel frattempo possiamo goderci le aggiudicazioni vissute in questi dodici mesi. Un periodo dove i player del settore hanno giovato della formula phygital – ovvero l’ibrido tra fisico e digitale – di e un rinnovato interesse dei collezionisti a utilizzare l’arte come bene rifugio.
Vediamo com’è andato il 2021 di Aste Boetto.

Qual è stato il fatturato 2021?

Nonostante le difficoltà date dall’evento pandemico, il 2021 per Boetto è stato un anno di grandi aste, le quali hanno fatto registrare, nel complesso, il risultato di €12.000.000.

C’è stato un incremento/decremento di fatturato rispetto agli anni precedenti?

Il fatturato è rimasto stabile rispetto agli anni precedenti, con un piccolo incremento che ci dà fiducia.

Quali sono stati i top lot?

Aerei di Alighiero Boetti, venduto durante l’Asta di arte moderna e contemporanea di aprile 2021 e un Achrome (1961) di Piero Manzoni, venduto durante l’asta di Arte moderna e contemporanea di ottobre 2021.

Piero Manzoni, Achrome
Piero Manzoni, Achrome

C’è un dipartimento in particolare che ha vissuto una crescita significativa?

Si, il dipartimento dei gioielli e orologi e quello di arte contemporanea.

Come si è divisa la vostra casa d’aste, in questi due anni, tra fisico e digitale? Quali strumenti state impiegando per sopperire alla situazione in essere?

Pur prediligendo le aste fisiche, abbiamo sfruttato dove possibile anche gli strumenti digitali. Abbiamo notato una maggiore soddisfazione dei collezionisti nelle aste in presenza, meglio se con annesso catalogo cartaceo. Ma quest’anno anche le aste online hanno cominciato a dare buoni risultati. Nel futuro pensiamo di implementare le aste online, facendo una selezione più accurata delle opere e introducendo nuove categorie di vendita.

Quali sono le prospettive per il 2022?

Prevediamo un anno equivalente a quello passato con possibili migliorie.

Il commento

Rispetto alle gallerie tradizionali, le case d’asta in generale stanno soffrendo meno il periodo pandemico, potendo usufruire dell’online e delle vendite a distanza.

I collezionisti preferiscono comprare nelle aste e bypassare le gallerie dove i rapporti sono più personali con contatti più stretti e naturalmente più a rischio..

I quadri, come i gioielli e gli orologi, sono considerati beni rifugio e il cosiddetto “risparmio passivo” (tutte le cifre non spese per viaggi, cene, divertimenti e intrattenimenti vari) vengono utilizzati per acquistare beni che possono subire rivalutazione. Così come anche l’inflazione e la diminuzione del valore del denaro, inducono i risparmiatori a investire.

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