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Finarte. Report delle attività 2021

Giorgio De Chirico, Interno metafisico, 1959, €220.000
Complice l’esplosione della pandemia, il 2020 non è stato un anno particolarmente scoppiettante in sede d’asta. Ecco quindi che le circostanze ci hanno lasciato in dote un 2021 incredibile, in cui tutte le case d’aste italiane hanno recuperato le ristrettezze dell’anno precedente. Il risultato? Un fitto susseguirsi di incanti e aggiudicazioni da record.
Per verificare che la ripresa del mercato sia reale bisognerà attendere il prossimo anno, ma nel frattempo possiamo goderci le aggiudicazioni vissute in questi 12 mesi. Un periodo dove i player del settore hanno giovato della formula phygital – ovvero l’ibrido tra fisico e digitale – e di un rinnovato interesse dei collezionisti a utilizzare l’arte come bene rifugio.
Vediamo com’è andato il 2021 di Finarte.

Qual è stato il fatturato 2021?

Le 49 aste che abbiamo tenuto quest’anno hanno fatto registrare, nel complesso, un guadagno di 19.700.000 €. Diritti d’asta inclusi. In particolare segnaliamo con soddisfazione l’asta di Arte Moderna e Contemporanea / asta 80 (15 aprile 2021, Milano, 2.500.000 €), quella di  Gioielli / asta 108 (23-24 novembre 2021, Milano, 2.000.000 €) e quella di Orologi del 14 giugno che, con quasi un milione di venduto, ha fatto il 170% della riserva.

C’è stato un incremento/decremento di fatturato rispetto agli anni precedenti?

Si, gli ottimi risultati hanno generato un significativo incremento del +41% rispetto al 2020.

Quali sono stati i top lot?

I top lot degli incanti relativi all’anno 2021 provengono tutti da dipartimenti diversi e restituiscono un’idea della varietà e della qualità della proposta della casa d’aste. Eccoli di seguito.

Giorgio De Chirico, Interno metafisico, 1959, €220.000
Alfa Romeo, Alfetta GT (1.8) GR.2 (Italdesign), 1975, €163.000
Audemars Piguet, Royal Oak Calendario Perpetuo 25654ST, anni ‘90, €119.000

Commento (dell’amministratore delegato, Vincenzo Santelia)

Nel 2021 è proseguita la ripresa del mercato dopo la battuta d’arresto forzata della prima metà del 2020. L’ottimo andamento di tutte le aste, favorite dalla ampia partecipazione consentita dall’online, ha progressivamente convinto i conferenti ad affidare opere più importanti; cosicché il finale d’anno supera non solo il 2020, ma anche – e nettamente – il 2019. A crescere sono soprattutto le categorie dell’impulso: gioielli, orologi e fashion in primis, ma anche grafica e fotografia. Senza però scalfire il primato dell’arte moderna e contemporanea che resta il cuore dell’attività delle maggiori case d’Aste in Italia e all’estero.
Audemars Piguet, Royal Oak Calendario Perpetuo 25654ST, anni ‘90, €119.000
Alfa Romeo, Alfetta GT (1.8) GR.2 (Italdesign), 1975, €163.000

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