Complice l’esplosione della pandemia, il 2020 non è stato un anno particolarmente scoppiettante in sede d’asta. Ecco quindi che le circostanze ci hanno lasciato in dote un 2021 incredibile, in cui tutte le case d’aste italiane hanno recuperato le ristrettezze dell’anno precedente. Il risultato? Un fitto susseguirsi di incanti e aggiudicazioni da record.
Per verificare che la ripresa del mercato sia reale bisognerà attendere il prossimo anno, ma nel frattempo possiamo goderci le aggiudicazioni vissute in questi dodici mesi. Un periodo dove i player del settore hanno giovato della formula phygital – ovvero l’ibrido tra fisico e digitale – e di un rinnovato interesse dei collezionisti a utilizzare l’arte come bene rifugio.
Vediamo com’è andato il 2021 di Blindarte.
Qual è stato il fatturato 2021?
Durante l’anno abbiamo concluso con successo diverse aste, che nel complesso hanno portato a un guadagno di €4.100.000.
C’è stato un incremento/decremento di fatturato rispetto agli anni precedenti?
C’è stato un incremento significativo del 47% rispetto al 2020, anno però fortemente influenzato dallo scoppio della pandemia.
Quali sono stati i top lot?
- Renato Guttuso
- Enrico Castellani
- Christo
- Georges Mathieu
- Jan Fabre
C’è un dipartimento in particolare che ha vissuto una crescita significativa?
Come si è divisa la vostra casa d’aste, in questi due anni, tra fisico e digitale?
Quali sono le prospettive per il 2022?
Commento (del direttore Memmo Grilli)
E’ un momento estremamente positivo per il mercato dell’arte, che si è consolidato un po’ ovunque facendo aumentare in maniera significativa anche gli scambi internazionali. Il mercato sicuramente crescerà ancora anche nel 2022.