Sotheby’s c’entra i suoi obiettivi minimi senza entusiasmare durante la Master Week di New York, certificando un inizio di 2024 complesso per il segmento degli Old master. Il record, comunque, non è mancato: un pastello di Élisabeth Louise Vigée Le Brun è la più preziosa opera su carta realizzata da una donna venduta in asta.
Il momento storico per gli Old master non è semplice. Del resto, l’impossibilità di generare nuova proposta è un limite ontologico del segmento, che in assenza di lasciti o dismissioni importanti non può produrre nuovi capolavori da immettere sul mercato. Se negli anni scorsi alcuni dipinti clamorosi (come la serie di Botticelli) ha gonfiato i risultati illudendo tutti, questo primo giro d’antico del 2024 si è rivelato sottotono.
Se della Classic Week di Christie’s abbiamo già parlato, qui è tempo di dare un’occhiata alla Master Week della rivale Sotheby’s. Nell’evento di punta della sua settimana a New York (26 gennaio-3 febbraio), la Master Paintings and Sculpture Part I, la maison ha venduto per 21 milioni di dollari, appena sotto la stima minima pre-asta di 22 milioni (quella alta era di 33.7 milioni di dollari). Nonostante questo, ben 19 dei 49 lotti non sono stati aggiudicati, limitando il tasso di venduto a 61%.
Ne deduciamo che i 30 lotti venduti, dunque, il loro compito l’anno svolto. A partire da Madonna Annunciate; Archangel Gabriel di Nardo di Cione (1 milione di dollari) e Apostle Holding a Book di Carlo Crivelli (1.5 milioni di dollari). I due lavori, a onore del vero, si facevano forza su un’offerta pre-asta. Una garanzia di vendita, insomma. Un meccanismo consentito ovviamente, che rivela però l’interessamento non trovo diffuso per l’opera in questione, che dunque va a chi ha bloccato la sua offerta (tendenzialmente al minimo, proprio sperando che nessuno la superi). Come è (probabilmente) accaduto anche a Triumph of Lucius Aemilius Paullus after the Battle of Pydna de Lo Scheggia, venduto a 825.5 mila dollari a fronte di una stima di 1-1.5 milioni di dollari.
Convincono, seppure senza entusiasmare, i tre ritratti per cui vi era particolare attesa. Self-Portrait with Upturned Mustache and Raised Left Hand di Sir Anthony van Dyck (1637-39) ha raggiunto il suo obiettivo minimo di 2 milioni di dollari (2,4 milioni di dollari comprese le commissioni), anch’esso sostenuto da un’offerta già depositata prima di arrivare in sala. Self-Portrait of the Artist as a Young Man (1610-11) di Peter Paul Rubens avrebbe ottenuto un bel risultato, 2.4 milioni di dollari, se non fosse stato stimato 3-5 milioni. La stima, per intenderci, era la più alta posta da Sotheby’s per un’opera Old master dopo il ritratto di Isabel de Borbón di Diego Velázquez, in asta a dicembre 2023 per circa 35 milioni di dollari prima di venire ritirato tra lo stupore di tutti. E infine Portrait of Nancy (née Parsons) Horton di Joshua Reynolds, proposto dal Met di New York che voleva raccogliere fondi per finanziare nuove acquisizioni. Alla fine gli è andata peggio delle aspettative: 600-800 mila dollari la stima, 571 mila dollari il risultato.
Diverse, poi, le altre aggiudicazioni, sparse tra le altre aste della settimana, che anno superato il milioni. Una soglia che a volte si dà quasi per scontata in aste di questo livello, ma che ultimamente non lo è affatto. Tra queste, dalla collezione di J.E. Safra, c’è Ships on the Boven-Merwede with Gorinchem in the Distance di Salomon van Ruysdael (2 milioni di dollari). In Scholar Collects, una delle diverse mini-vendite tenutesi durante la Masters Week, un pastello di Élisabeth Louise Vigée Le Brun, Self-Portrait in Traveling Costume (1816), è stato venduto per 3.1 milioni di dollari. Un record per un’opera Old master su carta realizzata da un’artista donna. Anche questa volta, alla fine, il colpo da copertina non è dunque mancato.
I RISULTATI COMPLETI
Élisabeth Louise Vigée Le Brun, Self-Portrait In Traveling Costume. Venduto per 3.1 milioni di dollari