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Magritte, capolavoro in vendita: Sotheby’s porta all’asta L’impero delle luci

Magritte, L'empire des lumières, 1961 Magritte, L'empire des lumières, 1961 © Sotheby's
Magritte, L'empire des lumières, 1961
Magritte, L’empire des lumières, 1961 © Sotheby’s
Un capolavoro surrealista. Un’opera simbolo di René Magritte. Una delle opere d’arte moderna più celebri ad essere ancora in mani private. Una versione de L’empire des lumière sarà offerta in asta da Sotheby’s durante la Modern & Contemporary Evening Auction a Londra il prossimo 2 marzo. La stima è di $60 milioni.

Il paradosso visivo che sta al centro dello stile di René Magritte è tutto impresso ne L’impero delle luci. Un reame mistico dove il giorno e la notte si mischiano, si alternano; luce e ombra dimenticano se stesse e la loro funzione. A rimetterci, o a guadagnarci, è la nostra percezione, portata a confrontarsi con un inedito piano di lettura.

L’opera, fortemente riconoscibile, è stata realizzata nel 1961 per la baronessa Anne-Marie Gillion Crowet, figlia del mecenate di Magritte, il collezionista surrealista belga Pierre Crowet. Da quel momento il dipinto non ha mai lasciato la famiglia. Anne-Marie incarnava l’ideale estetico di Magritte ancor prima che lui la incontrasse. “Vedi, ti stavo dipingendo già prima di conoscerti” si racconta che le abbia detto il pittore, al primo incontro, una volta notata la somiglianza della giovane con le figure femminili ideali rappresentate da Magritte. Successivamente Anne-Marie divenne buona amica di Magritte e di sua moglie Georgette, apparendo (questa volta espressamente) in molti dei dipinti più significativi dell’artista.

Esposto in tutto il mondo – Bruxelles, Roma, Parigi, Vienna, Milano, Seoul, Edimburgo e San Francisco – L’empire des lumière è stato recentemente prestato al Musée Magritte di Bruxelles dal 2009 al 2020. Prima dell’asta, il dipinto sarà esposto pubblicamente nelle gallerie di Sotheby’s a Los Angeles (11-14 gennaio), New York (22-27 gennaio), Hong Kong (8-9 febbraio) e Londra (22 febbraio-2 marzo).

Magritte, L’empire des lumières, 1961 © Sotheby’s

L’opera

Magritte iniziò a lavorare su una versione de L’impero delle luci nel 1948, tornando sul soggetto numerose volte nel decennio successivo, reinventando e arricchendo ogni nuova composizione. Il gruppo risultante di diciassette dipinti intitolato L’empire des lumière costituisce l’unico vero tentativo di Magritte di creare una serie all’interno della sua opera.

La serie ha riscosso un immediato successo di pubblico e collezionisti – con la prima versione acquistata da Nelson Rockefeller e gli esemplari ora conservati alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia, al Museum of Modern Art di New York, alla The Menil Collection di Houston e alla Royal Museums of Fine Arts of Belgium, Bruxelles. La versione in asta da Sotheby’s è tra le più grandi: 114,5 x 146 cm., la più grande in formato orizzontale.

Il soggetto potrebbe essere ispirato alla poesia L’Aigrette di André Breton, vate spirituale del Surrealismo. Il verso d’apertura recita infatti: “Se solo il sole venisse fuori stasera“. La misteriosa combinazione di una strada buia e notturna sotto un cielo azzurro è tipica delle inquietanti immagini surrealiste di Magritte, in cui due cose apparentemente incompatibili si uniscono per creare una falsa realtà. La strada ritratta potrebbe essere una via tranquilla vicino al Parc Josaphat a Bruxelles, dove l’artista si era trasferito nel 1954.

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