Complice l’esplosione della pandemia, il 2020 non è stato un anno particolarmente scoppiettante in sede d’asta. Ecco quindi che le circostanze ci hanno lasciato in dote un 2021 incredibile, in cui tutte le case d’aste italiane hanno recuperato le ristrettezze dell’anno precedente. Il risultato? Un fitto susseguirsi di incanti e aggiudicazioni da record.
Per verificare che la ripresa del mercato sia reale bisognerà attendere il prossimo anno, ma nel frattempo possiamo goderci le aggiudicazioni vissute in questi dodici mesi. Un periodo dove i player del settore hanno giovato della formula phygital – ovvero l’ibrido tra fisico e digitale – e di un rinnovato interesse dei collezionisti a utilizzare l’arte come bene rifugio.
Vediamo com’è andato il 2021 di Colasanti.
Qual è stato il fatturato 2021?
Le 12 aste che abbiamo tenuto quest’anno hanno generato un guadagno complessivo di €3.750,000.
C’è stato un incremento/decremento di fatturato rispetto agli anni precedenti?
Il 2021 ha fatto registrare un continuo e crescente interesse per la nostra Casa d’Aste. Il bilancio è infatti estremamente positivo, con un incremento netto del 50% rispetto al 2020. Questi risultati sono il riflesso del livello di qualità del nostro lavoro, il quale ci ha permesso di proporre in media un’asta al mese, affermando ancor di più la nostra presenza nel fitto calendario aste nazionale e internazionale.
Quali sono stati i top lot?
- Cartier Paris, importante bracciale con diamanti e rubini, anni 40/50, firmato e numerato, venduto a €106.250
- Romanée-Conti Grand Cru 2015, Domaine de la Romanée-Conti, 1 bt, n. 01328, RP 100/100, cassa originale in legno venduta a €16.250
- Giorgio De Chirico (1888-1978), Cavallino, 1932-33, olio su tela, firmato in basso a destra: G. de Chirico, entro cornice, venduto a € 50.000
- Paolo Venini, prod. Venini, specchio da parete in vetro iridescente e vetro specchiato, venduta a € 18.750
C’è un dipartimento in particolare che ha vissuto una crescita significativa?
Oltre alle gradite conferme di ogni merceologia, in particolar modo del Design e dell’Arte Moderna e Contemporanea, ci siamo cimentati con successo nella nostra prima asta di Vini e Distillati, assecondando le esigenze di un mercato sempre in divenire.
Commento del responsabile Luigi Colasanti
La sensazione è che il mercato continui a cavalcare l’onda del collezionismo a carattere d’investimento, soprattutto a causa dell’incerta situazione sanitaria: i cosiddetti “beni rifugio” continuano infatti ad avere un enorme appeal per la nostra clientela.