Il 27 gennaio, a New York, alla Master Paintings & Sculpture Part I di Sotheby’s sarà possibile acquistare all’asta il quadro raffigurante Santa Maria Maddalena che legge, attribuito ad Antonio Allegri, detto il Correggio. L’opera è valutata da quattro milioni e mezzo di dollari a cinque.

Si segnala l’interesse della città di Mantova per il quadro in quanto il Correggio, molto probabilmente, lo dipinse per Isabella d’Este. Sembra che l’opera sia stata commissionata dalla marchesa che, nel 1517, si era recata in Provenza ed aveva sostato nella chiesa di Santa Maria Maddalena a Sainte-Baume. Questo particolare ci viene tramandato dall’umanista Mario Equicola, segretario di Isabella d’Este che aveva già ricevuto informazioni riguardo all’abilità artistica dell’Allegri a rappresentare Santa Maria Maddalena.

La “Santa Maria Maddalena che legge” è un quadro a pittura a olio su tela, dipinto da Antonio Allegri, databile al 1527-1530 e, considerato, fino ad ora, perduto.

Arturo Carlo Quintavalle, nell’ “Opera completa del Correggio”, da lui curata, afferma che “il tema, (…), è noto attraverso una trentina di copie, fra le quali godette di altissima reputazione quella della Gemäldegalerie di Dresda (rame, 29 x 39,5), considerata come la versione autografa, almeno da quando risulta compresa nell’inventario farnesiano del 1680”(1).

Celebri esempi sono una copia di Cristofano Allori e una di Sisto Badalocchio.

Dal Seicento all’Ottocento la fama di quest’opera raggiunse livelli altissimi.

A lungo si pensò che l’originale del Correggio fosse il dipinto appartenente alla Collezione Estense di Modena e che si trovava a Dresda fino alla seconda guerra mondiale, quando andò disperso nel 1945.

Possiamo, comunque, considerare il dipinto di Dresda come una fedele copia dell’invenzione del Correggio.

La Maddalena viene rappresentata coricata nella grotta, mentre legge un libro e, con una mano, sostiene il capo coperto di brillanti capelli biondi, appena increspati.

Tale raffigurazione era piuttosto inusuale in Italia, mentre era molto più nota nelle Fiandre e nelle regioni devote alla Santa che, secondo la “Legenda Aurea” di Jacopo da Varazze, si sarebbe recata in Provenza per evangelizzare il territorio e, successivamente, avrebbe terminato la sua esistenza terrena alla Sainte-Baume.

Sul posto fu edificato un Santuario in cui era presente una statua, nella stessa posa, coricata, che molti artisti, compreso l’Allegri, avrebbero utilizzato per i propri dipinti.

L’autenticità del quadro è confermata dalla grande qualità artistica, molto affine ai dipinti autografi dell’artista, come la “Santa Maria Maddalena” che si trova alla National Gallery di Londra.

L’opera italiana più simile a quella dell’Allegri, fu prodotta a Mantova da Giulio Romano.

Per la città virgiliana il quadro è di grande interesse, sia per la fama dell’artista che per la possibile originalità di un’opera che si riteneva perduta.

C. Quintavalle, “Ulteriori opere perdute”, cit. p. 111, in “L’Opera completa del Correggio”, Milano, RCS Libri, 1999.

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