Martedì 1 febbraio 2022, la Dep Art Gallery di Milano inaugura la mostra Valerio Adami – Immagine e pensiero, a cura di Gianluca Ranzi.
Qui il dietro le quinte della preparazione della mostra. Le tele di grandi dimensioni trovano la giusta collocazione all’interno della galleria grazie al coordinamento del curatore, Gianluca Ranzi, insieme al direttore, Antonio Addamiano.
Attraverso 28 opere scelte fra tele recenti di grande formato e opere degli anni ’70, la retrospettiva documenta la vitalità della ricerca visiva di un protagonista dell’arte italiana ed europea. La mostra include una selezione di opere, viaggi, ritratti, miti greci, rappresentative di diversi momenti della ricerca di Valerio Adami, attivo già dalla fine degli anni Cinquanta nell’ambito di quella vasta tendenza artistica denominata Nuova Figurazione che, sulle ceneri dell’Informale, trovò i suoi fulcri di elaborazione in Inghilterra e negli Stati Uniti, fino a farsi largo per tutta Europa assumendo articolazioni ed esiti diversi e talvolta persino contradditori.
La vicenda internazionale di quegli anni si ritrova nelle esperienze di Adami stesso, nato nel 1935 a Bologna, e oggi residente tra Parigi, sua città d’elezione, e il Lago Maggiore. Diplomato all’Accademia di Brera nel 1955 e poi in viaggio attraverso l’Europa, gli Stati Uniti, l’America Latina e l’India, Adami unisce a questi stimoli la fascinazione per la pittura di Oskar Kokoschka e di Francis Bacon, del Surrealismo e di Giorgio De Chirico, attingendo all’ondata pop inglese e americana e sviluppando presto una sua originale figurazione sintetica e frammentata, giocata su campiture piatte, definite attraverso un segno-disegno tagliente. Così Adami “ritaglia” netti contorni neri senza chiaroscuro e, come un montatore cinematografico, inserisce nell’opera parole e sigle.