Milano. Dal 19 febbraio al 27 giugno 2022 apre al pubblico la mostra Role Play, negli spazi di Osservatorio di Fondazione Prada. A cura di Melissa Harris, Role Play include una selezione di video, fotografie e performance di 11 artisti internazionali, come Meriem Bennani, Juno Calypso, Cao Fei, Mary Reid and Patrick Kelley, Beatrice Marchi, Darius Mikšys, Narcissister, Haruka Sakaguchi & Griselda San Martin, Tomoko Sawada, Bogosi Sekhukhuni e Amalia Ulman.
Interrogandosi sul concetto di individualità, gli artisti mettono in discussione gli stereotipi e le metafore di genere: la creazione di un alter ego e la proliferazione del sé vengono processati attraverso l’operazione artistica. É infatti la fotografia uno dei linguaggi più adatti ad indagare l’altro ma anche a permettere l’auto-riflessione, dall’autoritratto al reportage. La sua evoluzione e trasformazione nei linguaggi filmici, la vasta diffusione di comunità online e piattaforme virtuali, i futuri sviluppi del Metaverso e il conseguente emergere di avatar digitali hanno intensificato l’urgenza di esplorare se stessi e gli altri attraverso il role-playing, rafforzando la fascinazione verso le identità alternative.
«Dall’inizio del XX secolo, i progetti che prevedono il gioco di ruolo hanno approfondito il concetto di identità, permettendo agli artisti di sfidare le norme di comportamento legate al genere, a viaggiare nel tempo e a immaginare il loro sé in una miriade di modi diversi, riflettendo sulla loro stessa essenza, anche quando questa è in evoluzione. Un alter ego, un personaggio o un avatar possono rappresentare delle aspirazioni. Possono appartenere alla propria storia personale e culturale o richiamare un senso di alterità. Possono essere una forma di attivismo, o un mezzo per muoversi attraverso posizioni radicate, persino estreme, verso l’empatia, per mettersi letteralmente nei panni di un altro» ha detto la Harris.