La Galleria Mazzoleni di Torino presenta “Gianfranco Zappettini. The Golden Age” (“L’Età dell’Oro”), personale di Gianfranco Zappettini. La mostra segue e completa, a due anni di distanza, la presentazione della mostra omonima londinese (Mazzoleni, febbraio – aprile 2020).
Gianfranco Zappettini, co-fondatore negli anni ’70 del movimento internazionale della Pittura Analitica (estesosi tra Italia, Germania, Francia e Olanda), è considerato tra i più importanti pittori astratti italiani viventi. Il racconto dell’evoluzione artistica di Zappettini corre in parallelo al suo percorso di ricerca interiore e spirituale. Per Zappettini la pittura è esercizio spirituale, un’operazione rituale che si traduce distribuzione di diverse campiture di colore, che scandiscono la tela, e nella stratificazione dei materiali di origine comune o industriale, lavorati con maestria artigiana e rigore alchemico.
Il percorso espositivo della mostra torinese metterà in luce accostamenti estetici e concettuali che attraversano tre decenni di attività artistica: così la recente serie “Il petalo d’oro” incontrerà per la prima volta in mostra le sue radici, ovvero la serie “Al fine che traspare” (1990). L’età dell’oro, a cui fa riferimento il titolo della mostra, i riferisce ad un’auspicata epoca di ricchezza spirituale e interiore, successiva all’attuale epoca di decadenza. L’oro infatti è inteso in senso simbolico: rappresenta lo stato più perfetto e prezioso della materia, ricco di significati. Diventa chiaro, in questa esposizione, il grande lavoro di ricerca dell’artista sul Taoismo, Zen e Sufismo. Da queste dottrine Zappettini recupera l’idea dell‘arte quale custode di conoscenze ancestrali e profonde. Queste conoscenze devono essere tramandate, secondo l’artista, affinché l’uomo possa ritrovare armonia tra se stesso e il mondo che lo circonda, raggiungendo così l’età dell’oro.
La mostra è accompagnata dal catalogo illustrato The Golden Age, pubblicato da Skira, con i testi di Martin Holman, Klaus Honnef e Paola Valenti.