Da giovedì 3 febbraio la galleria Alessandro Albanese inaugura la collettiva Materia Celeste con le opere di Antonio Paradiso, Michele Zaza, Ivano Troisi e Reverie. Due generazioni di artisti in dialogo tra scultura, installazione, pittura e fotografia sui temi legati all’esistenza tra sfera materiale terrena e trascendentale. Materia Celeste, a cura di Anna Vittoria Magagna, presenta l’arte come strumento dell’uomo faber, il cui indice iconologico, in un sistema di segni e immagini, si presenta con una carica di magia ancestrale e archetipica.
Il lavoro dei maestri Antonio Paradiso (Santeramo in Colle, BA, 1936) e Michele Zaza (Molfetta, BA 1948) incontra il linguaggio di due giovani artisti contemporanei, Ivano Troisi (Salerno, 1984) e Reverie (Vinci, FI, 1994) nella collettiva Materia Celeste ospitata dalla galleria Alessandro Albanese. A cura di Anna Vittoria Magagna, l’esposizione presenta una selezione di opere sui temi dell’esistenza tra sfera materiale terrena e naturale, insieme alle sue trasformazioni, e quella trascendentale con riflessioni verticali sul tempo e la memoria.
Infatti, l’interesse per il tempo, la mimesi della natura, dell’identità e la sua rigenerazione sono elementi cardine nel lavoro di Michele Zaza, che utilizza la fotografia non a scopo narrativo, ma si concentra sulle sue peculiarità quali la ripetizione, la riproducibilità e lo studio della luce. Le opere Viaggio Celeste (1980) e Segreto magico (2013) presentano performance, corpi, ritratti e dipinti di paesaggi interiori immersi nel blu cosmico, proprio come se la complessità dell’introspezione dei suoi soggetti sia in grado di estendersi anche sulla parete circostante, dipinta della stessa tonalità eterea. Anche le opere di Reverie riflettono sul tempo, il quale viene cristallizzato nell’opera dalla serie delle Clessidre senza tempo, che ricordano la forma dello strumento ma ne negano contemporaneamente la funzione; lo stesso tema è ripreso in Archetipo del sé (2020), scultura di una vite, opera che tenta di unificare e sedimentare osservazioni e immagini dei partecipanti alla performance eseguita dall’artista per alcuni giorni a Roma alla Fondazione VOLUME!. Ha invece carattere autobiografico e intimo Sogno di seta (2020), legato al rapporto con il sogno –rêve-, una trascrizione della propria attività onirica come mezzo per superare il limite o l’impossibilità del suo ricordo, in una calligrafia fuggevole che rivela ed enfatizza il carattere performativo dell’opera.
La materia ritorna nel lavoro di Paradiso con le sculture del Volo (2020; 2021), dove le pesanti lastre di corten perdono la gravità e si tramutano in un inno alla leggerezza, portando il simbolo assoluto di libertà e vita in sagome di uccelli in volo. La bellezza delle forme naturali, il senso dello spazio e delle distanze viene rappresentata anche all’interno del lavoro pittorico e, ancora una volta, la natura torna ad essere matrice generativa. L’anima spirituale del volo, viene contrapposta ai valori immanenti e terreni nel collage fotografico Seme di Pinco (1978) dell’installazione presentata alla Biennale di Venezia. Troisi trae la stessa immanenza di Paradiso, con la sua scultura evidenzia infatti un aspetto organico importante, svelando e celando l’essenza della natura con le opere Impressione (2021) -un calco della corteccia di un albero, quasi per conservarne la memoria oltre il tempo-, e Nel Vento (2021), una scultura dorata di una foglia che, protagonista dei movimenti d’aria nello spazio, è ciò che resta quando un albero si spoglia e diventa simbolo delle trasformazioni e i cicli a cui la natura è sottoposta.
Galleria Alessandro Albanese
Materia Celeste
A cura di Anna Vittoria Magagna
4 febbraio – 25 marzo 2022
Inaugurazione: giovedì 3 febbraio 2022, ore 18:00
Via Cosimo del Fante 14, 20122 Milano