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Metamorfosi, simbiosi, decomposizione. Le Spore di Anicka Yi all’Hangar Bicocca

Anicka Yi Home in 30 Days, Don't Wash, 2015 Vinile, tubi in acciaio, ciotola in metallo, rete metallica, corda di nylon, DVD, tè nero, schiuma, plastilina, luce al neon, perline idrogel, plexiglass, spugna, luce da lavoro 198.12 × 309.88 × 127.00 cm Veduta dell’installazione, The Kitchen, New York, 2015 Courtesy l’artista, Gladstone Gallery, New York e Bruxelles, e 47 Canal, New York Foto Jason Mandella Anicka Yi Home in 30 Days, Don't Wash, 2015 Vinile, tubi in acciaio, ciotola in metallo, rete metallica, corda di nylon, DVD, tè nero, schiuma, plastilina, luce al neon, perline idrogel, plexiglass, spugna, luce da lavoro 198.12 × 309.88 × 127.00 cm Veduta dell’installazione, The Kitchen, New York, 2015 Courtesy l’artista, Gladstone Gallery, New York e Bruxelles, e 47 Canal, New York Foto Jason Mandella
Anicka Yi Home in 30 Days, Don't Wash, 2015 Vinile, tubi in acciaio, ciotola in metallo, rete metallica, corda di nylon, DVD, tè nero, schiuma, plastilina, luce al neon, perline idrogel, plexiglass, spugna, luce da lavoro 198.12 × 309.88 × 127.00 cm Veduta dell’installazione, The Kitchen, New York, 2015 Courtesy l’artista, Gladstone Gallery, New York e Bruxelles, e 47 Canal, New York Foto Jason Mandella
Anicka Yi, Home in 30 Days, Don’t Wash (2015), Vinile, tubi in acciaio, ciotola in metallo, rete metallica, corda di nylon, DVD, tè nero, schiuma, plastilina, luce al neon, perline idrogel, plexiglass, spugna, luce da lavoro, Veduta dell’installazione, The Kitchen, New York, 2015, Courtesy l’artista, Gladstone Gallery, New York e Bruxelles, e 47 Canal, New York, Foto Jason Mandella
Si chiama Metaspore la mostra dedicata all’artista sudcoreana Anicka Yi aperta all’Hangar Bicocca dal 24 febbraio al 24 luglio 2022. Ingresso gratuito.

A cura di Fiammetta Griccioli e Vicente Todolí, Metaspore raccoglie oltre 20 installazioni, creazioni multiformi che oltrepassano i confini tra scienza e arte, tra organico e sintetico, tra umano e non umano, analizzando i concetti di metamorfosi, ecosistema, simbiosi e interdipendenza. Anicka Yi (1971), già vincitrice del Guggenheim Hugo Boss Prize nel 2016, è una delle figure più radicali della scena artistica contemporanea, protagonista del dibattito attuale sulla ridefinizione delle categorie tra umano e macchina, naturale e artificiale. Le sue opere, realizzate soprattutto con materiali deperibili e di matrice industriale, fondono scrittura e vita e danno origine a narrazioni che intrecciano quesiti filosofici a immaginari fantascientifici, con un approccio definito bio-fiction. Il titolo Metaspore si ispira al mondo biologico: le spore sono unità cellulari che danno vita a nuove entità viventi senza alcun atto sessuale vero e proprio; il progetto dà ampio spazio alla dimensione olfattiva, presentando una serie di lavori per i quali sono state adoperate fragranze e profumi, per analizzare infine i processi biologici come decomposizione e metamorfosi.

Anicka Yi Skype Sweater, 2010/2017 (particolare) Paracadute militare in nylon, sapone, resina, tubi di gomma, pigmento, lame di rasoio, vetrini da microscopio, borsa in PVC e pelle, gel per capelli, trippa, ami da pesca, involucro in mylar fritto in tempura, aste di plastica, rete da pesca, plexiglass Dimensioni variabili Veduta dell’installazione, Art Basel Unlimited, Basilea, 2017 Courtesy l’artista, Gladstone Gallery, New York e Bruxelles, e 47 Canal, New York Foto Peter Hauck
Anicka Yi, Skype Sweater (2010/2017) (particolare), Paracadute militare in nylon, sapone, resina, tubi di gomma, pigmento, lame di rasoio, vetrini da microscopio, borsa in PVC e pelle, gel per capelli, trippa, ami da pesca, involucro in mylar fritto in tempura, aste di plastica, rete da pesca, plexiglass Dimensioni variabili, Veduta dell’installazione, Art Basel Unlimited, Basilea, 2017, Courtesy l’artista, Gladstone Gallery, New York e Bruxelles, e 47 Canal, New York, Foto Peter Hauck
 Anicka Yi Shameplex, 2015 Plexiglass, spilli placcati in nichel, gel per ultrasuoni, strisce LED, 7 scatole 60.96 × 121.92 × 60.96 cm ciascuna Veduta dell’installazione, Kunsthalle Basel, Basilea, 2015 Courtesy l’artista, Gladstone Gallery, New York e Bruxelles, e 47 Canal, New York Foto Phillip Hänger/Kunsthalle Basel

Anicka Yi, Shameplex (2015), Plexiglass, spilli placcati in nichel, gel per ultrasuoni, strisce LED, 7 scatole, Veduta dell’installazione, Kunsthalle Basel, Basilea, 2015, Courtesy l’artista, Gladstone Gallery, New York e Bruxelles, e 47 Canal, New York, Foto Phillip Hänger/Kunsthalle Basel

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