Print Friendly and PDF

Altri fiori per camera tua. La prima personale romana di Dario Nanì da Casa Vuota

Dario Nanì, Senza Titolo (2020), olio su tela Dario Nanì, Senza Titolo (2020), olio su tela
Dario Nanì, Per quello che ricordo (2021), olio su tela
Dario Nanì, Per quello che ricordo (2021), olio su tela
Inaugura la prima personale romana dell’artista siciliano Dario Nanì, dal titolo Altri fiori per camera tua, aperta al pubblico fino al 20 marzo 2022 a Casa Vuota, Roma. Ingresso gratuito.

A cura di Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo, la mostra è stata ideata all’interno dell’appartamento nel quartiere Quadraro a Roma, Casa Vuota, che dal 2017 ospita progetti di arte contemporanea, site-specific. Le opere di Nanì hanno un grande valore personale e autobiografico e trasmettono al pubblico i temi principali della sua ricerca, a partire dalle storie delle persone a lui vicine: da un mazzo di fiori finti per una persona amata, a fughe mediterranee, i soggetti scelti da Nanì prendono vita attraverso una complessa tessitura pittorica.

Dario Nanì, Senza Titolo (2020), olio su tela
Dario Nanì, Senza Titolo (2020), olio su tela

«Nell’immaginare questa mostra mi ha guidato l’idea del trasloco. Quando svuotiamo i nostri cassetti, ci accorgiamo di avere conservato nel tempo oggetti appartenenti a diverse persone. Oggetti smarriti, ognuno dei quali si porta dietro un nome, una sensazione. Così sono i miei dipinti, che si trascinano dietro la memoria di persone che ho incontrato e luoghi che ho visitato, che di volta in volta si rinnova» – Dario Nanì.

«La cadenza dell’endecasillabo che il titolo della mostra scandisce racchiude in sé tutta la poesia delle stanze abitate e poi svuotate in cui Dario Nanì ci conduce, l’odore delle case in cui si consumano i giorni e che poi vengono dismesse come una pelle. Nel rumore dei traslochi che mettono le vite nelle scatole risuonano gli amori incominciati e poi finiti e la reminiscenza vaga di un mazzo di fiori visto una volta in una camera da letto perduta nella memoria, rispetto al quale confrontare il valore dell’offerta e del dono, del corpo dato in pasto ai giorni, del desiderio impellente che balugina nel teatro di una giovinezza permanente», affermano i due curatori.

Dario Nanì, Elia mai vide un giorno così brutto e così bello (2021), olio su tela
Dario Nanì, Elia mai vide un giorno così brutto e così bello (2021), olio su tela

Commenta con Facebook