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Intervista a Tommaso Santucci, in mostra a Pisa con quaranta “predelle” contemporanee

Uomini scemi con donne antipatiche e cani inutili…”. Questa curiosa scritta è il titolo di un piccolo dipinto e di una mostra, che inaugura un nuovo spazio dedicato all’arte, il “Concept River” sul Lungarno Mediceo 9 a Pisa, a due passi dal Museo di San Matteo.

I muri sono letteralmente coperti da una quarantina piccole tavole, disegnate con immagini e scritte bizzarre di Tommaso Santucci (nato a Pisa nel 1981), un artista già notevolmente affermato a livello nazionale ed internazionale.

Le sue tavole, preziose come predelle medievali (è l’effetto che fanno…), ma contemporanee come cultura e sensibilità, sono una specie di autobiografia per immagini, che si sussegue nel tempo da poco meno di vent’anni.  Da quando cioè Tommaso, finiti gli studi universitari con una laurea in storia del cinema («con una tesi su me stesso» dice), ha cominciato a scrivere con bombolette, prima sui muri di zone periferiche pisane, poi sulla propria scrivania, ricoprendola di strisce di scotch di carta interamente scritte a penna Bic nera.

Poi le prime esposizioni nei vicoli pisani, come nella storica e suggestiva Via delle Sette Volte, nel cuore della città, a due passai dalla piazza delle Vettovaglie. I primi concorsi, i primi premi (come quello della Biennale di Pisa del 2007). E poi le mostre, dal 2011 in varie gallerie, da Milano a Bastia, da Arezzo a Genova, dalla Toscana all’Emilia. E ora, nonostante i due mesi di lockdown Tommaso continua a lavorare e a pensare cose intriganti in una bella casa zeppa d’arte nei dintorni di Pisa, in una verde campagna, qualche chilometro dalla Torre, una moglie artista anche lei, bravissima pittrice, e un bel bambino di poco più di quattro anni.

Che cosa significa “Uomini scemi con donne antipatiche e cani inutili…”.

Sorride. «Era l’inizio del 2012. Con questa frase ho sintetizzato il dilagare di questa tipologia di individui. È una frase ancora attuale.» 

Ed ecco un’altra tavola e un’altra scritta: “Raccontami questo nostro grande amore”. A cosa allude? «È una frase del 2020.  Partendo da una riflessione scaturita da un lavoro che mi venne commissionato, mi interrogai su un amore che doveva prima essere raccontato, perché poi si palesasse e fosse compreso».

E questa, piuttosto enigmatica, ben evidente su un’altra tavoletta: “È una vita che mi scrivo ma oggi ho sbagliato cognome”? «Questa è un’espressione molto recente, di inizio 2022» dice Tommaso, molto attento alla cronologia «nata da un mio errore, cioè da una firma sbagliata sul retro di un lavoro consegnato a una galleria. Ho pensato che sono molti anni che scrivo della mia vita, mi scrivo e mi parlo, in un incessante dialogo con me. Eppure, nonostante questo continuo indagare su di me e il mondo che mi circonda, alla fine, riesco ancora a sbagliare la mia stessa firma!».

Queste tavolette, ma a volte anche grandi tele, raccontano impressioni, sensazioni, stati d’animo e osservazione di un uomo – artista di grande sensibilità e cultura (anche il linguaggio è forbito, ricco di citazioni latine), che imprime su supporti per vivere ancora più a fondo e non dimenticare. Spesso ricorre la parola “male, molto male” perché? «Il male e l’amore sono motori che ci animano e destabilizzano, ci fanno cambiare e talvolta riflettere. E poi quel “male, molto male” è un monito a me stesso».

I supporti delle opere di Tommaso, che siano telai, pale o tavole, sono spesso in legno, di varia tipologia, con particolari caratteristiche. Ma anche fatti di materiali di recupero, tronchi trovati sulla spiaggia, giunti dal mare, con una loro storia: «Devo avere un rapporto sempre diretto, sin dall’inizio, con quello che diverrà poi la base fisica dei miei lavori. Ma ogni giorno posso scoprire qualcosa di nuovo, diverso e inaspettato». 

Un’arte quella di Tommaso, che è anche vita, in un intreccio sempre in evoluzione, continuo e dinamico, che immortala i pensieri e li disegna in tavole preziose, che tutte insieme su una parete ricordano le ancone medievali, di cui è nutrita la terra di origine di Tommaso, Pisa, ma che evocano anche il graffitismo americano di Basquiat. E che, una per una,  fermano un momento, in apparenza poco importante, in realtà unico per la memoria. 

La mostra di Tommaso Santucci “Uomini scemi con donne antipatiche e cani inutili…” prosegue sino al 18 febbraio 2022.

www.tommasosantucci.it
tommasosantucci@gmail.com 

Concept River Art Gallery,
Lungarno Mediceo 9
Pisa
concept.river.pisa@gmail.com

 

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