Glenstone, un museo privato a Potomac, nel Maryland, ha acquisito una serie di otto opere di acquerelli di Hilma af Klint, diventando così la prima istituzione negli Stati Uniti a possedere opere dell’artista svedese, il cui lavoro ha goduto di un’ascesa postuma negli ultimi anni.
Il museo Glenstone, fondato dai collezionisti Emily e Mitchell Rales, ha acquisito l’opera direttamente dalla galleria di David Zwirner a New York. L’occasione è stata la mostra Tree of Knowledge (1913–15). Non è stato reso noto l’importo economico a cui le opere sono state cedute.
Emily Rales ha dichiarato: “L’aggiunta del lavoro di Hilma af Klint a questo gruppo è particolarmente eccitante perché complica la narrativa tradizionale. La sua innovazione ci costringe a riconoscere che la storia dell’arte non è né monolitica né lineare. È una storia complessa e sempre aperta una reinterpretazione”.
L’acquisizione dei dipinti da parte di Glenstone è un evento fondamentale, dato che nessun’altra istituzione statunitense, nemmeno il Museo Guggenheim, la cui retrospettiva del 2018-19 af Klint a New York ha attirato numerosi visitatori, possiede opere dell’artista. Se le opere di af Klint sono state esposte negli Stati Uniti, in genere provenivano da prestiti.
Parte della ragioni antistanti tale lacuna sono le restrizioni imposte dalla stessa Fondazione Hilma af Klint. Af Klint, morta nel 1944, non desiderava infatti che i suoi dipinti venissero venduti singolarmente. Preferiva invece che fossero acquistati come serie. Per questo motivo è estremamente raro vedere sul mercato un’opera di Klint.
Come si intuisce da questa scelta, Af Klint è una figura molto intrigante. Sia perché è considerata un’antesignana dell’arte astratta, sia perché affermava di poter usare le sue opere per comunicare con gli spiriti ultraterreni. Nonostante questo, l’artista è rimasta a lungo ignorata dalla storiografia classica. Una retrospettiva del 2013 al Moderna Museet di Stoccolma, che ha un accordo a lungo termine con la fondazione dell’artista ha contribuito alla riscoperta di af Klint, come anche l’importante rassegna sull’astrattismo al femminile del Guggenheim di Bilbao.
Le otto opere che compongono Tree of Knowledge si concentrano proprio sull’impulso spiritualista che ha guidato gran parte del lavoro di af Klint dopo il 1906. Una spinta che, insieme alla poetica astratta, porta l’albero a discostarsi dall’immagine della pianta e avvicinarsi più alla figura di un globo o di altri elementi simbolici. In queste opere si combinano elementi derivati dal cristianesimo, dall’induismo, dalla mitologia norrena e dal rosacrocianesimo. Così facendo all’interno della serie il piano biografico e quello universale si sovrappongono fino a confondersi.