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Una Pilotta tutta nuova! Il museo di Parma svela le novità del suo percorso espositivo

Maurizio Nannucci, TIME PAST, PRESENT AND FUTURE
Maurizio Nannucci, TIME PAST, PRESENT AND FUTURE
Tre nuove aree, spazi e opere recuperate, una valorizzazione totale del proprio patrimonio. Dopo sei anni di lavoro guidati dal direttore Simone Verde, il Complesso Monumentale della Pilotta di Parma si presenta nella sua nuova veste. Ecco le principali novità.

La Pilotta di Parma spegne il tempo. Oppure lo assorbe, come un gomitolo di lana che richiama i suoi fili. Quelli che volgono al passato, quelli che guardano al futuro. Qualunque sia la metafora più adatta, arrivando nei pressi delle sue mura, oppure immergendosi in esse, percepiamo il tempo sospendersi. Il complesso sembra racchiudere epoche lontane, ma al tempo stesso presagire quelle future. Una sensazione confermata da il neon blu di Maurizio Nannucci, il quale recita: Time present and time past are both perhaps present in time future.

Più che mai azzeccato quel perhaps, forse. Come a indicare che questa magia che il Complesso possiede non si alimenta da sé: necessita di cure, di qualcuno che sani le sue ferite. Pensato come edificio adibito ai servizi della residenza dei Farnese – la quale, andata distrutta nel bombardamenti alleati del 1944, ha lasciato un vuoto che oggi corrisponde a piazzale della Pace – solo negli ultimi anni il palazzo ha assunto l’aspetto e le funzioni che oggi conosciamo.

Gli (immensi) spazi rimasti sono stati gradualmente convertiti nei luoghi museali della Galleria Nazionale, del Museo Archeologico, del Museo Bodoniano e della Biblioteca Palatina, oltre al grande Teatro Farnese. Queste realtà, sonnecchianti superstiti dell’oblio, hanno vissuto slegate e poco valorizzate fino alla nomina, sei anni fa, dell’attuale direttore Simone Verde. Da lì l’avviamento di un progetto di riqualificazione degli spazi in continuo aggiornamento (che ha già dato i suoi frutti), ma che oggi vede un importante turning point.

Il Complesso della Pilotta è oggi bello (e funzionale) come mai prima d’ora. 29 sale e spazi riallestiti, 60 opere opere restaurate e 122 cornici restaurate, oltre a 7 nuove sale dedicate agli esponenti più significativi dell’arte emiliana tra il Cinquecento e il primo Seicento. In particolare l’operazione ha permesso l’apertura della Galleria del Teatro, dell’Ala Nord alta, della Passerella Farnese che ospita il Medagliere ducale. Ora, tra gli highlights del percorso, il nucleo decorativo originario delle opere dei Carracci, esposto per la prima volta; un ricco patrimonio di medaglie e monete rinascimentali e di volumi a stampa; e uno spettacolo di Videomapping che rianima il Teatro Farnese con proiezioni, suoni e immagini sorprendenti.

Ala Nord alta

Messa in sicurezza e valorizzazione espositiva delle opere i due binari su cui la Pilotta ha indirizzato i lavori nell’Ala Nord alta. A giovarne, dunque, l’esperienza di ogni visitatore. Ma anche alcune opere. Come l’Autoritratto di Annibale Carracci, che ha guadagnato una vetrina dedicata. Oppure i capolavori di Girolamo Mazzola Bedoli (di cui è stato restaurato il Matrimonio mistico di santa Caterina d’Alessandria) e quelli della bottega dei Carracci. Questi ultimi, godendo di alcuni depositi concessi dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna, vengono oggi esposti insieme al nucleo decorativo originario: la pala raffigurante la Pietà con la Vergine e i santi Francesco, Chiara, Giovanni Evangelista e Maddalena, considerata da Andrea Emiliani l’atto d’inizio della pittura barocca, e le tele laterali con San Luigi IX re di Francia e Santa Elisabetta. Da qui il percorso prosegue col meglio della pittura emiliana del cinque-seicento: dai caravaggeschi Leonello Spada, Trophime Bigot e Giovanni Lanfranco ad autori quali Sisto Badalocchio e Luigi Amidani.

Passerella Farnese

Il passaggio sopraelevato che sovrasta l’ala ovest, fino ad ora dedicato all’esposizione degli interventi borbonici sull’urbanistica parmigiana, accoglie un allestimento totalmente rinnovato. Spazio dunque al ricco patrimonio di medaglie e monete rinascimentali e di volumi a stampa finora mai esposti, il quale racconta la storia del ducato e presenta i ritratti dei duchi Farnese in una successione che si completa nel salone con la nuova casa regnante dei Borbone. Tra le opere più importanti spiccano le medaglie di Antonio Puccio Pisano, detto il Pisanello, considerato l’ideatore della medaglia moderna. Come quella dedicata al condottiero e capitano di ventura Niccolò Piccinino. O quella con l’effige di Ludovico III Gonzaga. Riallacciandosi ai modelli numismatici della Roma imperiale, Pisanello definì infatti i caratteri formali ed espressivi di un genere che ha avuto ampia fortuna per i cinque secoli successivi.

La sala dedicata ai Carracci, con al centro l'Autoritratto di Annibali Carracci
La sala dedicata ai Carracci, con al centro l’Autoritratto di Annibale Carracci
Galleria del Teatro

Il Teatro Farnese, capolavoro del 1618 e primo teatro moderno della storia europea, è stato oggetto di un ulteriore fase di recupero e valorizzazione. In particolare, sono stati bonificati gli spazi in precedenza usati come luoghi di passaggio o come magazzini ingombri di beni in disuso. Ora, nelle gallerie sottostanti le tribune, si incontrano varie testimonianze della storia e delle attività del Teatro. Dai modelli architettonici alla componente documentaria. Particolarmente interessante è il dipinto Interno del Teatro Farnese (1867) di Giovanni Contini che dà conto delle condizioni nel quale versava il teatro a metà Ottocento, quando solo grazie alla strenua opposizione dell’Accademia parmense di Belle Arti ne fu impedito l’abbattimento.

Videomapping

Dalle gallerie al palco. Sulla scena del Teatro Farnese è stato infatti realizzato un Videomapping che, attraverso l’utilizzo di proiezioni, suoni e immagini in movimento, ricrea e riporta in scena quella macchina dell’illusione teatrale dove alcune delle idee e delle sperimentazioni sceniche del teatro moderno si sono realizzate. Come una grande giostra ferma da tempo il teatro e i suoi abitanti si animano, le colonne iniziano a girare come rulli di un meccanismo arrugginito, il movimento diventa via via più fluido; le altre porzioni del proscenio e le sue decorazioni si mettono in moto; il moto e i suoni della macchina scenica diventano sempre più armoniosi, musicali, e partecipano alla celebrazione della ri-costruzione del Teatro Farnese e delle infinite potenzialità sceniche del suo palco. Lo spettacolo, ideato da Stefano Gargiulo e Simone Verde, sarà proiettato nei giorni di visita ogni 30 minuti.

La Gallerie sottostante alle tribune del Teatro Farnese
La Gallerie sottostante alle tribune del Teatro Farnese
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